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Il Wi-Fi è ormai al centro del business mobile

07 Febbraio 2003

Il Wi-Fi è ormai al centro del business mobile

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Anche AT&T conferma il suo interesse per la trasmissione wireless Wi-Fi, spostando gli investimenti prima destinati alla 3G. Una nuova indicazione molto significativa sul futuro del mobile.

Fino a qualche tempo fa non c’era rivista specializzata o pagina economica dei quotidiani che non parlasse dell’UMTS e della 3G. Non è più così e non soltanto perché l’ondata dell’assegnazione delle licenze è passata, ma anche perché questo non è più un settore così caldo e strategico.

Il dato di fatto è che gli investimenti nel wireless sono diminuiti nel 2002 del 22% per quanto riguarda la costruzione di infrastrutture negli Stati Uniti ed in Europa.
Gli operatori del settore sono convinti tuttavia che la diffusione degli mms faciliterà l’affermazione del multimediale wireless. IDC nel suo Worldwide Wireless and Mobile Network Infrastructure Forecast and Analysis 2002-2007 afferma che la spesa per 2.5G e 3G crescerà ancora da oggi ai prossimi cinque anni. Molti però sono convinti che la strada dell’umts sia quella sbagliata e che la vera cultura mobile si stia creando altrove, anche in termini di mode. Il Wi-Fi è cool, l’Umts no.

T-Mobile, AT&T e Verizon, con altri vettori leader, hanno deciso di investire sul wi fi rallentando gli investimenti sulla 3G. Questi sono i segnali forti. Quando nomi come AT&T, che in USA è praticamente sinonimo di comunicazione, scelgono una strada, allora la direzione del mercato si fa molto chiara. Del resto è anche difficile immaginare una convivenza delle due tecnologie sugli stessi segmenti di mercato.

La scelta strategica è meno evidente in Europa, per ora. Molti sostenitori del Wi-Fi ritengono infatti che se l’Europa non comprende presto questo passaggio tecnologico rischia di rimanere indietro proprio su un settore in cui si era affermata come pioniera a livello consumer. Solo British Telecomm ha sottolineato il suo impegno per la tecnologia 802.11b e intende arrivare a 4000 hotspots per l’estate 2005

Abbiamo già evidenziato in altri articoli i vantaggi del Wi-Fi. Costa meno l’installazione, l’infrastruttura è più semplice, la trasmissione è più veloce (senza paragone con il gprs su cui si sta un po’ ripiegando in attesa dell’UMTS), ha un impatto ambientale inferiore e costerà meno la connessione.

L’unico problema è che per ora sono pochi gli hotspot, i punti di connessione. Si trova una buona rassegna di nodi nel sito Hotspots80211. Sono così pochi da essere elencati su un sito, come ai tempi dell’affermazione del Web in cui i provider si contavano sulle dita delle mani.

AT&T Wireless ha annunciato in questi giorni l’introduzione di GoPort un servizio di dati wireless per ambito professionale al fine di permettere la connessione con i server aziendali a chi viaggia molto per lavoro. L’azienda ha stretto un accordo con Wayport, un service provider leader nel settore del Wi-Fi, per fornire connessione a i suoi network in hotel e aeroporti americani.

Qualche mese fa, del resto, AT&T aveva aperto una collaborazione con Intel e IBM e Apax Partners e 3i – società di investimenti internazionali – per la creazione di una nuova società, Cometa Networks, per fornire l’accesso a Internet wireless via Wi-fi a livello nazionale negli Stati Uniti.

La ragione del grande interesse per questa tecnologia è anche il fatto che il Wi-Fi occupa lo spettro radio con modelli che sfuggono alla regolamentazione della Federal Trade Commission, che infatti si sta attivando per affrontare il problema, anche in vista di una radicale rivoluzione di questo settore, che per alcuni è ormai inevitabile.

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