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Il Web design è vivo (e i programmatori, anche!)

11 Marzo 2004

Il Web design è vivo (e i programmatori, anche!)

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Partecipare al WebMatch tenutosi a Roma il 29 febbraio scorso è stata un'esperienza illuminante. Artefici dell'evento, Stefania Boiano e Giuliano Gaia, creatori di WebMatch.org, Webdesigners di professione, ma con una naturale predisposizione all'animazione d'occasioni di confronto come quella di cui vi riferiamo

Cinque i “siti da fare a pezzi” nel corso della serata; se siete curiosi, i loro indirizzi Web sono riportati al termine di quest’articolo. Una buona partecipazione quantitativa, nel pubblico, considerando che il freddo avrebbe potuto suggerire di spendere la domenica sera in modo… più caldo. Oltre che numericamente, il pubblico si è mostrato più che all’altezza, anche in qualità d’interventi e riflessioni.

Al WebMatch puoi proporre il tuo sito affinché sia criticato, ma raramente ho assistito a critiche più costruttive e più ragionate di quelle emerse durante i cinque rounds.

Il WebMatch, per Roma, si è vestito anche di una nuova denominazione, “DevDez” (Developers Designers), a testimonianza di quanto il Web-design ormai, non sia più materia trattabile in modo fine a se stesso, ma richieda opportuni vasi comunicanti da cui trarre nuova alimentazione.

Ciononostante, sebbene l’interrogativo della serata fosse: “Creativi e sviluppatori: un matrimonio perfetto o un rapporto impossibile? Quanto un designer deve preoccuparsi della programmazione? E un developer dell’interfaccia? Si può essere designer e developer allo stesso tempo?”- si è potuto percepire nettamente che il Web-design in quanto tale, è vivo e maturo. Un indicatore molto interessante, credete.

In tempi in cui si parla di crisi di tutto, ci si potrebbe aspettare che anche i Web designers siano ripiegati su se stessi in attesa di tempi migliori e invece, ho potuto constatare con le mie orecchie, che tutti si danno un gran daffare, nello sperimentare nuove soluzioni e -soprattutto- nel consolidare canoni operativi nati insieme al Web. La professionalità c’e’, la creatività (in senso più che ampio) non manca e non vi è motivo di pensare che mancheranno le chances giuste per valorizzare questa professione.

Un’altra sensazione gradevole e rassicurante, è venuta dalla maturità dei discorsi fatti, delle domande e delle risposte che si sono avvicendate. Si può dire che il Web-design, almeno quello di cui si è discusso durante la serata, può essere finalmente affrancato dalle etichette di “empirica faciloneria” e “creatività non correlata alle reali esigenze”.

Ad un WebMatch, pare proprio che non si venga per il gusto di sfogare le proprie frustrazioni sulla pelle -pardon: sui siti- dei coraggiosi che si espongono. Direi piuttosto che si tratta di un evento “win-win”, al termine del quale si va via con animo sereno, portando a casa la consapevolezza di quanto già esposto, e con il non indifferente vantaggio di poter capitalizzare sulle “critiche” ricevute.

Onore ai contendenti sul ring, di lunga o breve esperienza, che hanno saputo difendere le loro scelte in modo impeccabile.

Aldilà dei giudizi personali, che ognuno in cuor suo può esprimere, il denominatore comune ai cinque siti in mostra, è l’avere una considerevole aderenza tra le scelte di Web-design operate e l’interezza del progetto sottostante.

Nell’incontro, è apparso chiaramente come, i ruoli, i matrimoni tra designers e sviluppatori, vadano sempre più verso una serena e produttiva simbiosi. Laddove è stato fatto uso di codice, gli sviluppatori hanno dimostrato di sapersi adattare con professionalità, stile e leggerezza al lavoro svolto dalla loro metà creativa. Queste, a loro volta, si servono della tecnologia con piena coscienza e lavorano in modo tale che linguaggi di scripting e grafica si diano man forte a vicenda, nel rendere l’esperienza dei visitatori sempre più gradevole, godibile, utile.

Più che lodevole, la varia tipologia di siti selezionati per salire sul ring; questa varietà, infatti, ha acceso anche la discussione sulle varie connotazioni che il Web-design può assumere, in funzione del tipo di sito che supporta, puntualizzando matrici comuni e best practices da tenere in debito conto nel plasmare il Web-design sulle specificità di ogni sito e del pubblico cui è destinato.

Prima di lasciarvi ai link dei siti di cui si è discusso, v’invito a mettere tra i preferiti il sito WebMatch.org e a non perdere i prossimi appuntamenti sul ring, magari iscrivendovi tra i protagonisti.

Questi i siti “fatti a pezzi” durante il WebMatch/DevDez tenutosi a Roma il 29 febbraio 2004:

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