Home
Il Wap e la teoria del piano inclinato

11 Ottobre 2000

Il Wap e la teoria del piano inclinato

di

Non sempre le buone idee si rivelano per quello che sembrano. Ogni successo ha sempre alle spalle una buona idea, ma non sempre questa è sufficiente

Qualche tempo fa, alla Apple, decisero di introdurre una piccola innovazione: un piano inclinato al posto di una scalinata per migliorare il lavoro di alcuni magazzinieri. Questi non avrebbero più dovuto issarsi sulle spalle pesanti scatole, ma, molto più comodamente, sospingere un carrello porta carichi. L’idea era semplice, la sua realizzazione lo fu un po’ meno. A causa del poco spazio a disposizione, il piano inclinato assunse un’eccessiva inclinazione, così i magazzinieri si trovarono a spingere o a trattenere, dei carrelli appesantiti dalla forza di gravità oltre che dal carico: il rimedio era stato peggiore del male. In altre parole, non sempre un’idea apparentemente buona si rivela tale anche nella pratica.

L’aneddoto si adatta perfettamente al Wap e alle sue chance di affermarsi come accesso alternativo alla Rete. Il Wireless Application Protocol, che consente di consultare tramite un telefonino versioni appositamente concepite dei siti Internet, è subito sembrata una buona idea, soprattutto in considerazione del fatto che ormai un cellulare lo possediamo tutti. Ma, come per il piano inclinato della Apple, dall’idea alla pratica le cose possono cambiare molto. Così, molti utenti hanno scoperto che rimanere collegati via Wap costa caro, la visualizzazione non è granché a causa delle dimensioni dei piccoli schermi dei cellulari e il tutto viaggia a una lentezza esasperante. Un disastro.

A ben guardare, però, cosa non va nel Wap non sono i suoi limiti tecnici, ma il fatto che nessuno ha ancora avuto l’idea giusta, nessuno ha ancora ideato il servizio o i servizi, decisivi, appositamente concepiti per il Wap. Per peggiorare la situazione gli operatori di telefonia mobile continuano a creare confusione con messaggi pubblicitari ambigui nei quali si lascia capire che con un telefonino Wap è possibile navigare in Internet. Purtroppo, le cose, non ci stancheremo di dirlo, non stanno così: è solo possibile vedere delle versioni appositamente concepite dei siti, poco attraenti graficamente e con i problemi di cui sopra. Morale: il Wap è una fregatura.

Ma è veramente così? è veramente una fregatura? Evidentemente No. Non si può giudicare una tecnologia solo dalle sue caratteristiche tecniche. Se così fosse la radio sarebbe già sta seppellita dalla televisione, mentre sta conoscendo una nuova crescente popolarità. Come ha fatto questo vecchio medium privo di immagini (nell’era dell’immagine), a conquistare nuovo pubblico? Semplicemente offrendo agli ascoltatori qualcosa di nuovo, ma, soprattutto, qualcosa di loro gradimento. La radio di oggi non ha nulla a che vedere con quella che ascoltavano i nostri nonni e nemmeno con quella dei nostri padri. Se oggi la radio trasmettesse ancora radiodrammi a puntate e azzimati giornali radio, il suo pubblico sarebbe composto solo da anziani nostalgici e, quindi, in via di esaurimento.

Il successo del Wap è legato alla capacità degli operatori del settore (non solo le compagnie telefoniche) di offrire servizi attraenti o, ancora meglio, utili. Utili perché consultare Internet via Wap costa caro e non lo si fa solo per intrattenersi. Utili perché la grafica spartana si presta meglio a dei servizi a valore aggiunto piuttosto che all’informazione generalista. Utile perché pur sempre di un telefono si tratta, cioè di un oggetto fatto per parlare con altra gente.

Il signor Bell, l’inventore (americano) del telefono, riteneva che il suo apparecchio dovesse servire principalmente per diffondere notiziari e musica. Gli utenti, evidentemente, non la pensavano nello stesso modo e ancora oggi lo utilizzano per comunicare con altre persone o semplicemente per chiacchierare. Gli operatori di telefonia mobile, con il Wap, sembrano intenzionati a fare lo stesso errore di valutazione di Bell. Gli utenti, probabilmente, continueranno a pensarla sempre nello stesso modo. A meno che non gli si dia un buon motivo per cambiare idea.

Iscriviti alla newsletter

Novità, promozioni e approfondimenti per imparare sempre qualcosa di nuovo

Gli argomenti che mi interessano:
Iscrivendomi dichiaro di aver preso visione dell’Informativa fornita ai sensi dell'art. 13 e 14 del Regolamento Europeo EU 679/2016.