Il governo vietnamita ha deciso di dare un giro di vite ai controlli sui cybercafè. Lo scopo, “combattere la pornografia”: è quanto compare su una circolare pubblicata la settimana scorsa dalla stampa ufficiale.
Questa circolare, firmata dal primo ministro, Phan Van Khai, ordina al ministero della Cultura e dell’Informazione di controllare la gestione dei cybercafè per poter prendere misure destinate a “correggere errori” in questo settore, secondo quanto riportato dal giornale della gioventù, Tuoi Tre.
Il testo è stato anche indirizzato ai ministeri della Polizia, delle Scienze, della Tecnologia e dell’Ambiente, nonché al dipartimento generale delle poste e ai comitati popolari delle città e delle province, come indica la stampa.
Tanti organismi chiamati in causa, indicano una grossa preoccupazione da parte del governo in carica.
Quattro proprietari su cinque di cybercafè hanno autorizzato i loro clienti ad aver accesso a siti che avevano contenuti e immagini “pornografiche”, secondo quanto emerso da un controllo effettuato dagli ispettori culturali di Ho Chi Minh-Ville, citati dal giornale.
Nel corso degli ultimi mesi, almeno tre dissidenti sono stati arrestati, perché avevano utilizzato alcuni cybercafè per diffondere testi che chiedevano al democratizzazione del regime vietnamita.