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Il tribunale di Parigi si pronuncia sull’utilizzo di brani musicali online

24 Luglio 2002

Il tribunale di Parigi si pronuncia sull’utilizzo di brani musicali online

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Il Tribunal de grande instance di Parigi ha condannato l'emittente radiofonica NRJ per aver messo online alcuni brani musicali senza la preventiva autorizzazione. Il giudice ha però riconosciuto il diritto di utilizzare via Internet estratti musicali come citazioni

Il gruppo francese NRJ è stato recentemente condannato dal Tribunal de grande instance di Parigi a pagare una somma, sia pure simbolica, a titolo di risarcimento danni alla UPFI – l’Unione dei produttori musicali francesi indipendenti – per aver diffuso sui siti nrj.fr e cheriefm.fr alcuni estratti di brani musicali, della durata di 30 secondi, senza autorizzazione preventiva.

La motivazione della sentenza presenta alcuni aspetti interessanti e potrebbe rappresentare un precedente importante nell’ambito dell’annosa questione della pubblicazione online dei brani musicali.

Nel corso del processo, infatti, NRJ si era difesa sostenendo che gli estratti contestati potevano essere considerati come delle citazioni, per le quali il codice francese sulla proprietà intellettuale non prevede alcuna forma di autorizzazione.

Il giudice ha respinto queste argomentazioni, affermando che 30 secondi costituiscono un tempo troppo lungo in rapporto alla durata media di una canzone e gli estratti in questione non erano stati diffusi nel contesto di un articolo, né erano accompagnati da informazioni aggiuntive, come invece prevede la legge.

Il tribunale ha, però, riconosciuto, contrariamente a quanto sosteneva la UPFI, che gli estratti musicali, in presenza delle condizioni stabilite dalla legge, possono essere utilizzati come citazioni ad integrazione di un’opera pubblicata online.

La UPFI si è, comunque, dichiarata soddisfatta della decisione giudiziaria che riconosce all’autorizzazione preventiva il ruolo di “migliore sistema di protezione degli interessi degli artisti e dei produttori”.

La maggior parte dei siti che diffondono su Internet brani musicali, secondo quanto ha precisato il direttore dell’ufficio legale dell’organizzazione, hanno, infatti, stipulato un contratto con la UPFI, in base al quale, versando un importo forfetario di 100 euro a trimestre, sono autorizzati a mettere online estratti di brani musicali.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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