Si tratta di un sistema simile alle “suggestions” per gli acquisti di Amazon ed è basato sull’analisi degli acquisti fatti in precedenza dallo stesso cliente e sui filtri collaborativi (comparazione delle preferenze di diversi utenti per trovare gusti affini e fornire quindi consigli).
Molti venditori di eBay hanno giudicato svantaggioso questo sistema perché punta il riflettore solo su alcuni e distrae l’attenzione dei clienti dai diversi prodotti offerti. Ma soprattutto, se una persona ha acquistato un francobollo da “x”, verrà poi contattato da eBay in caso “y” abbia un articolo analogo e interessante. In pratica questo sistema incentiva l’acquisto sul sito, ma toglie i clienti al primo venditore.
I sostenitori della protesta hanno inoltre osservato che in questo modo eBay fa ciò che vieta di fare ai suoi venditori: contattare utenti che non sono riusciti a comprare perché sono stati battuti da altri.
I venditori di eBay ormai sono un esercito ed alcuni di essi hanno fatto della vendita sul sito la propria attività lavorativa. In queste settimane hanno organizzato una sorta di movimento contro tutti i disagi incontrati: problemi del server, nuove iniziative, modifiche dei software e dei sistemi, introduzione di tariffe speciali, ecc. Ultima iniziativa mal gradita, appunto, questa delle e-mail.
Il problema è che la maggior parte dei clienti, nonostante le e-mail commerciali siano normalmente percepite come un’invasione della privacy, ha invece ritenuto molto utile questo servizio di suggerimenti all’acquisto e quindi probabilmente la direzione non lo eliminerà.