L’inventore, si fa per dire, dell’indirizzo sex.com ha guadagnato 65 milioni di dollari per risarcimento danni dopo essersi fatto rubare il suo nome di dominio.
Il caso, durato 5 anni, ha reso ricco un webmaster senza che questo abbia mai realizzato un sito Web.
Tutti i giorni migliaia di bravi webmaster lavorano su siti Internet, aggiornandoli, inserendo novità, utilizzando nuovi software: tutto per rendere l’ambiente Web più attraente e usabile. Nessuno di loro, però, ha mai guadagnato una cifra simile con questo lavoro.
Gary Kremen, invece, guadagna un sacco di bei dollaroni solo per aver avuto la giusta intuizione: registrare il nome di dominio sul sesso nel 1994.
Oggi, a 5 anni di distanza dalla prima udienza intentata da lui contro chi gli aveva rubato il nome, diventa miliardario.
Infatti, la corte californiana ha condannato il “ladro”, Stephen Cohen a versargli 40 milioni di dollari per la perdita di guadagni e 25 milioni di dollari a titolo di risarcimento morale.
Se dividiamo per 3 – tante quante sono le lettere che compongono la parola “sex” – ogni, lettera di questa parola vale circa 12 milioni di dollari. Non a caso, il sesso, è diventato la miglior fonte di guadagni su Internet.
Il sito sex.com, poi, riceve 25 milioni di visitatori al giorno.
E pensare che quando Gary Kremen aveva registrato il nome di dominio, nessuno aveva voluto associarsi. E così, come dicevamo all’inizio, il sito non è mai stato realizzato.
Ma c’è una brutta notizia per il neo-miliardario: sarà difficile recuperare i soldi dovuti.
Infatti, il “furbo” Stephen Cohen, il ladro del nome, non si è presentato all’udienza finale e, resosi irreperibile, sembra sia scappato in Messico con il malloppo.
Un malloppo bello sostanzioso, se è vero, come è scritto nei dossier del processo, che sex.com rendeva al mese almeno 60 mila dollari (solamente in banner pubblicitari).