La lunga pausa del processo Microsoft, decisa per tentare un accordo negoziato tra gli avvocati della Microsoft e il Dipartimento di giustizia americano, non è servita per raggiungere un accordo tra le parti. La causa antitrust riprenderà quindi il primo giugno e questa volta si dovrà concludere con una decisione del giudice federale.
Il processo contro la Microsoft è iniziato nel mese di ottobre del ’98. L’accusa nei confronti dell’azienda di Bill Gates è di aver abusato della propria posizione dominante nel settore informatico in particolare per sopraffare Netscape, a lungo leader nel settore dei browser per Internet.
Alla fine del primo round, conclusosi alla fine dello scorso anno, Microsoft è sembrata in posizione di netto svantaggio. Secondo molti osservatori, nemmeno i dirigenti del colosso del software confidano in una soluzione favorevole del processo. La Microsoft è stata recentemente ristrutturata e suddivisa in diverse unità operative. Ufficialmente la riorganizzazione è stata decisa per rispondere meglio all’evoluzione del mercato, ma molti fanno osservare che la stessa cosa era stata fatta dalla Standard Oil prima di essere suddivisa in più compagnie petrolifere nel 1911.
Il punto di forza maggiore di Microsoft, quello sul quale gli avvocati punteranno, è l’acquisizione di Netscape da parte di America On Line (AOL) con la nascita di un colosso che secondo Bill Gates avrebbe risolto il problema del monopolio esercitato dalla sua azienda. Nessuna previsione viene fatta sulla data di conclusione del processo che potrebbe concludersi con una sentenza simile a quella che frammentò colossi come Standard Oil nel 1911 o AT&T nel 1984 in più compagnie.
Microsoft, intanto, ha approfittato della lunga pausa del processo per operare una serie di acquisizioni soprattutto nel campo delle telecomunicazioni che potrebbero essere interpretate come un’intenzione da parte dell’azienda di spostare il proprio core business dal settore del software a quello della telefonia.