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Il primo paese nell’ITC? Il Dubai. Parola di Barrett, PDG di Intel

01 Ottobre 2002

Il primo paese nell’ITC? Il Dubai. Parola di Barrett, PDG di Intel

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Craig Barrett, numero uno di Intel, l’azienda leader nella produzione di microprocessori, fa la classifica dei paesi meritevoli dal punto di vista tecnologico. Al primo posto, a sorpresa, il Dubai. …

Craig Barrett, numero uno di Intel, l’azienda leader nella produzione di microprocessori, fa la classifica dei paesi meritevoli dal punto di vista tecnologico. Al primo posto, a sorpresa, il Dubai.

Secondo lui il paese arabo è diventato “un modello” nel campo delle nuove tecniche dell’informazione e della comunicazione (ITC).
“Dubai è diventata un modello del futuro nelle tecniche dell’informazione”, ha dichiarato Barrett durante una conferenza stampa a Dubai.

Barrett ha citato la Dubai Internet City (DIC) e la Dubai Media City (DMC), definite “zone franche” per i media e le società del settore informatico.
“DIC è diventata un esempio fantastico per la guida verso il futuro – ha aggiunto Barrett – È la prova dell’impegno di Dubai per lo sviluppo delle ICT”.

“L’esperienza di cui dispone Dubai – spiega il PDG di Intel – è un valore enorme per gli altri paesi che cercano di aprirsi una strada verso il futuro digitale”.
Dunque, “continuate a investire in infrastrutture” ha esortato Barrett, chiedendo alle autorità di Dubai di “incoraggiare la cooperazione regionale”.

Il Dubai è uno dei sette membri della federazione degli Emirati Arabi Uniti ed è orgogliosa della qualità dei suoi servizi pubblici.
Lo stato cerca di fondare un’economia moderna basata sul commercio e il turismo, approfittando delle sue ultime riserve petrolifere che stanno per inaridirsi.

Gli Emirati, rispetto al resto del mondo arabo, vantano il tasso più elevato di uso di Internet, con i suoi 660 mila utenti che rappresentano il 24,4 % della popolazione.

Rispetto a Intel e alla situazione di mercato, Barrett si è mostrato ottimista ed è convinto che la sua azienda sia ancora in grado “di realizzare utili”.
“Siamo ancora in grado di investire più di 4 miliardi di dollari – ha spiegato – nella ricerca e nello sviluppo”.

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