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Il primo minuto della rivoluzione francese

01 Marzo 2002

Il primo minuto della rivoluzione francese

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Le accuse sono pesanti: “…dal 25 al 30% del tempo fatturato dagli operatori di telefonia mobile francesi non è stato mai utilizzato dagli abbonati”.Così inizia la denuncia dell’Union Fédérale des …

Le accuse sono pesanti: “…dal 25 al 30% del tempo fatturato dagli operatori di telefonia mobile francesi non è stato mai utilizzato dagli abbonati”.
Così inizia la denuncia dell’Union Fédérale des Consommateurs (UFC), un’associazione di consumatori che mette sotto accusa il sistema di fatturazione imposto da Orange, SFR e Bouygues Télécom ai 37 milioni di utenti che possiedono un cellulare.
L’iniziativa dell’UFC sta avendo un grande seguito in Francia: gli utenti di telefonia cellulare sono in rivolta, man mano che si rendono conto delle conseguenze negative di un sistema di fatturazione che non esiste in nessun’altra parte d’Europa.
Il motivo dello scandalo è il cosiddetto “primo minuto indivisibile”.
Occorre premettere che in Francia non esiste una fatturazione calcolata per ogni secondo di conversazione.
Esiste il pagamento a forfait: si acquistano, ad esempio, 4 ore o 6 ore di conversazione.
Fin qui niente di particolarmente strano, ma c’è un dettaglio che a prima vista può sembrare quasi irrilevante, ma che ha mostrato una forte incidenza negativa alla luce della spietata analisi dell’UFC.
Il primo minuto indivisibile significa che per ogni conversazione, il tempo minimo di fatturazione è di un minuto.
Che si faccia una chiamata di 10 secondi o una di 59 secondi, viene sempre fatturato un minuto di conversazione.
L’incidenza del primo minuto indivisibile non sarebbe molto forte se si facessero poche conversazioni lunghissime, ma con un cellulare, mediamente, si fanno moltissime conversazioni brevi e l’incidenza diventa altissima.
Ad esempio, se vengono effettuate 120 chiamate di 10 secondi ciascuna, vengono fatturate 2 ore di conversazione, quando invece si è parlato solo per venti minuti! In altre parole viene fatturato un tempo sei volte superiore a quello effettivamente utilizzato.
Questo è naturalmente un caso limite, ma lo studio dell’UFC mette in luce che, in media, per effetto del primo minuto indivisibile, il 30% di quello che viene fatturato non è stato mai utilizzato.
Anche così ci sono sufficienti motivi perché gli utenti si sentano truffati.
L’UFC reclama una fatturazione a secondi e minaccia azioni giudiziarie contro Orange, SFR e Bouygues.
La posizione ufficiale dell’ART, authority francese per le comunicazioni, è stata espressa, in un’intervista, da Jean-Michel Hubert.
Quest’ultimo, da un lato, ha ammesso che il primo minuto indivisibile porta ad un forte incremento del costo delle chiamate brevi, ma dall’altro ha dichiarato che l’authority non ha nessun potere per imporre una fatturazione basata sui secondi.
Il costo delle chiamate effettuate da cellulare, infatti, rientra completamente nelle attività di libera competizione e viene fissato dai gestori.
Hubert ha continuato affermando che la sola cosa che l’authority può fare è di invitare i gestori a tener conto delle preoccupazioni degli utenti.
Al momento non si sa se l’invito di Hubert sarà raccolto dai gestori.
L’unica cosa certa è che la protesta dilaga e le associazioni dei consumatori francesi sono decise ad andare fino in fondo per risolvere il problema.

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