Il 20 aprile 2005 il podcasting italiano, all´epoca ancora acerbo e poco abituato a eventi culturali di un certo spessore, subiva un vero e proprio scossone. Dalle pagine di Zubar faceva capolino il primo tentativo di portare l´insegnamento oltre le mura di un aula. Un seminario sulla musica di Duke Ellington ne forniva l´occasione. Mentre un piccolo gruppo di studenti del Conservatorio di Fermo, nelle Marche, assisteva alle lezioni tenute dal professor Stefano Zenni, gli autori di Zubar seguivano – microfono alla mano – ogni mossa del noto musicologo e ne registravano ogni minima espressione. Di lì a poco, grazie al podcasting, quelle lezioni avrebbero fatto il giro del mondo e avrebbero suscitato l´interesse di migliaia di ascoltatori.
Pochi mesi dopo, un altro esperimento. A Scuola di Piano distribuiva in podcasting le lezioni di pianoforte tenute dalla celebre musicista Angela Hewitt presso l´aula Verdi del Conservatorio di Milano. Alcune migliaia di download confermavano la bontà dell´iniziativa e mettevano ancor più in luce le enormi potenzialità del binomio podcasting-didattica.
Binomio che trova modo di realizzarsi e di esprimersi non solo in ambito musicale ma anche in molti altri settori, come per esempio quello dell´insegnamento delle lingue. Come accade nel caso di English Through Stories. «State cercando un modo semplice e divertente per migliorare il vostro Inglese?», si legge in home page, «Vi piacerebbe parlare inglese più scorrevolmente? Vorreste incrementare la vostra capacità di comprensione? Siete capitati nel posto giusto! Con i podcast di English Through Stories migliorerete il vostro inglese grazie all´ascolto di una divertente storia alla settimana. Niente più libri di testo!».
Vere e proprio lezioni di inglese, dunque, realizzate in podcasting. Sottoscrivi il feed, le scarichi in automatico e te le ascolti quando e dove vuoi. Sì, perché ascoltare è molto più facile di leggere. Puoi farlo ovunque: seduto in metropolitana, a passeggio nella quiete del bosco, lungo le frenetiche vie del centro, durante le faccende domestiche. Indossi le cuffie del tuo lettore portatile e trasformi i tempi morti in opportunità di apprendimento e di crescita. Il segreto di un simile successo è da ricercare proprio lì, nella capacità di liberare l´informazione e di renderla itinerante, trasportabile, sempre a portata di mano. Un concetto rivoluzionario che sta affascinando sempre più utenti e che sta trovando molte, variegate applicazioni. Su tutte, come si diceva, quella dell´insegnamento, della didattica.
Non è un caso se Apple, dopo il clamoroso successo di iTunes ha pensato di mettere a punto iTunes U, una piattaforma di distribuzione appositamente ideata per docenti e studenti che desiderino condividere i loro file Mp3. Grazie a questa nuova piattaforma, in cinque diverse università statunitensi gli insegnanti possono già pubblicare lezioni, conferenze e dimostrazioni, rendendole disponibili a chiunque desideri ascoltarle.
Il fenomeno sta attecchendo anche in Italia. Il professor Alberto Pian, docente all´Istituto Bodoni Paravia di Torino, produce insieme ai suoi studenti Didanetx & Radio Tony, un podcast con contenuti audio e video di italiano e storia sotto forma di discussione radiofonica, di lezioni in aula e di materiale didattico. Il Centro Risorse Territoriale Ragazzi del Fiume, coordinato dall´insegnante Antonella Brugnoli, pubblica il podcast Ragazzi del Fiume, un´iniziativa volta a favorire la preservazione delle lingue minoritarie e comunitarie e a diffonderne la conoscenzatra i bambini. Il Liceo Scientifico Enrico Fermi di Ragusa, ha iniziato a sperimentare il podcasting per produrre, grazie alla collaborazione di alcuni docenti e studenti, trasmissioni dedicate alla vita del liceo ma anche a news di portata nazionale e internazionale. Un binomio, podcasting-didattica, che sta dunque ritagliandosi sempre più spazio e che, c´è da crederlo, troverà impieghi sempre maggiori e finalità sempre nuove.
Non è facile prevedere dove si arriverà ma gli scenari ipotizzabili sono molti. Si pensi all´insegnante che potrà ricevere in podcasting trasmissioni che lo aiutino ad approfondire la conoscenza della sua materia e ad aggiornarsi, a studenti che potranno accedere a registrazioni di lezioni che non potrebbero altrimenti seguire, a istituti superiori o universitari che potranno garantirsi visibilità mettendo online le lezioni dei loro migliori docenti sperando in un ritorno d´immagine e quindi di iscrizioni. Si pensi, inoltre, alla possibilità di distribuire via Internet i contenuti di seminari e convegni. Quanti eventi didattici meriterebbero maggiore attenzione di quanta riescano a suscitarne? Quanti seminari, quanti corsi d´aggiornamento, quante iniziative di natura culturale sarebbero degne di un uditorio più vasto di quanto ne abbiano normalmente? Il podcasting potrà garantire loro la visibilità che meritano.
Gli autori di Zubar e di Da Capo al Fine lo hanno già sperimentato di persona. Era il giugno del 2005 e Firenze ospitava una serie di convegni e di concerti sulla musica classica americana. Ancora una volta, primi in Italia, i loro microfoni acquisivano tutto. Nelle settimane successive all´evento, quelle registrazioni, altrimenti destinate rimanere tra le quattro mura dell´aula, avrebbero ricevuto migliaia di richieste di download.
La strada è dunque tracciata: podcasting e insegnamento, podcasting e didattica, podcasting e cultura funzionano. Gli strumenti ci sono, gli spazi anche. Occorrerà saperli utilizzare e saperli colmare. I primi esperimenti stanno dando esiti oltremodo positivi. Siamo solo agli inizi di quella che si profila come una sfida elettrizzante e che consentirà a molti di accedere a informazioni che sino a ieri sembravano riservate a pochi. Merito del podcasting ma anche e soprattutto di chi lo utilizzerà per insegnare e per diffondere conoscenza.