Ventuno piccoli comuni, un territorio di circa 218,74 kmq e 8.053 abitanti, un tessuto economico fatto soprattutto di PMI e una morfologia del territorio difficile. Tutte queste caratteristiche avevano impedito fino a oggi all’Alta Langa l’accesso ai servizi di connessione a banda larga e il superamento del digital divide.
Grazie a un progetto promosso dalla Comunità Montana Alta Langa nato circa due anni fa, l’area rappresenta in questo momento la più estesa regione europea coperta da banda larga in modalità wi-fi mesh attraverso un sistema hardware/software completamente open source.
Il progetto rappresenta un modello anche su scala mondiale, in virtù dell’utilizzo della tecnologia N.A.A.W., assolutamente innovativa, sviluppata e implementata da WI-NEXT, start-up nata dall’incontro tra ricerca universitaria (Politecnico di Torino, Dipartimento di Automatica e Informatica) e imprenditoria privata (IpWorld).
«Nelle aree digital divise il Wi-Fi viene usato al posto dell’Adsl, che manca, riproducendo il modello centralizzato degli operatori telefonici, e non quello a ragnatela di internet e delle tecnologie IP in generale. Il divario in fondo non è tanto digitale quanto culturale», ha spiegato Michele Ferraudo, responsabile del progetto e della realizzazione dell’impianto.
«Noi abbiamo realizzato una rete wireless che è veramente una rete, nel senso che ci si può parlare gli uni con gli altri, che consente di far parlare le Pubbliche Amministrazioni tra loro (con VPN criptate) e con i cittadini, oltre che attivare servizi innovativi. Abbiamo risolto il divario digitale offrendo l’accesso sempre e ovunque, come, e anzi meglio di quanto avvenga nelle metropoli. Un accesso che consente di inviare contenuti su internet ad alta velocità consentendo a tutti i territori di essere parte attiva nel mondo della comunicazione globale».