Microsoft, vista anche la sua posizione sul mercato dei software, è l’azienda che più di altre soffre per l’attività dei pirati informatici. Torino, però, da all’azienda di Redmond una piccola soddisfazione.
È nel capoluogo piemontese che proprio Microsoft ha registrato la più bassa percentuale di pirateria. Infatti, mentre la media europea è del 34 %, quella degli Stati Uniti del 25 %, il Piemonte e Torino in particolare, rappresentano un’oasi di fiducia.
L’indagine è stata condotta attraverso i “mistery shopper”, acquirenti misteriosi che fingendo tastano il comportamento dei rivenditori di prodotti informatici.
Dunque, ecco le classifiche della “legalità” in percentuali.
Torino, in testa con solo l’11,53 % di offerta di prodotti illegali (pari a 3 negozi su 26 visitati). Seguono Alessandria con il 20 %, Novara con il 24,13 % e Biella con il 28,57 %.
L’attività dei pirati in Europa ha portato a perdite fino a 3 miliardi di dollari e di 442 milioni di dollari in Italia. Un dato che è costato, in termini di posti di lavoro, 37 mila unità e oltre 200 mila a livello europeo.
Se i privati sono allettati dai software pirata, le aziende non sono da meno.
Il 70 % di esse (a seconda della zona di riferimento) utilizza software senza licenza e questo accade soprattutto nelle aziende di piccole dimensioni.
Sono spesso gli stessi rivenditori a segnalare a Microsoft casi di scorrettezza nel loro settore.
“Riceviamo spesso – dichiara Massimo Mazza, responsabile marketing antipirateria di Microsoft Italia in una nota dell’Adnkronos – segnalazioni su rivenditori scorretti che offrono ai propri clienti software illegalmente copiato e pre installato sui cd, spacciandolo come uno sconto sul prezzo dell’hardware”.