Il Vaticano e soprattutto un instancabile Giovanni Paolo II, a dispetto di quanti insistano sull’arretratezza dei suoi costumi, capisce l’importanza dei nuovi strumenti di comunicazione e accetta la sfida del nuovo millennio.
Il Papa ama scrivere la maggior parte dei suoi discorsi a mano e non possiede un computer.
Eppure, ha scelto come tema della Giornata mondiale della comunicazione “Internet: una nuova tribuna per proclamare il Vangelo”.
Il Vaticano, la sua organizzazione, da anni e ancora prima che lo facessero stati e organizzazioni, usa Internet come strumento di comunicazione all’interno della propria struttura.
Una struttura ramificata in tutto il mondo e presente in ogni angolo del pianeta, grazie alle parrocchie, agli oratori, alle strutture seminariali, ai conventi e alle case missionarie dei vari ordini ecclesiastici.
Naturale dunque, usare la rete per trasmettere e ricevere informazioni, testi e quant’altro possa servire alla vita della Chiesa.
Dunque, la chiesa cattolica festeggerà la Giornata mondiale della comunicazione il 12 maggio prossimo, ma il messaggio del Papa sarà diffuso il 24 gennaio in modo che le chiese di tutto il mondo possano prepararsi all’avvenimento.
Giovanni Paolo II, oggi ha 81 anni, ma non si è mai mostrato contro la tecnologia moderna.
Nessuno come lui ha saputo usare i media in modo efficace, seguito da un portavoce bravissimo professionalmente.
Normale dunque, non aver paura di Internet ma utilizzarlo per quello che è: uno strumento di informazione.
Nel 1996, durante una sua visita a Reims, aveva seguito con interesse una sua presentazione su Internet fatta da una suora.
Adesso, in un discorso disponibile in RealVideo, il Papa incita i giovani cattolici a interessarsi alle nuove tecnologie.
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