Un computer da tasca che parla, a cui porre domande e sentire le risposte. Un sogno che diventerà realtà entro un anno. Parola di IBM.
Chiedere la data di compleanno del capoufficio, della suocera o l’ora dell’appuntamento dal dentista. La risposta arriva subito e senza doverla leggere: basta ascoltare.
Secondo gli specialisti mondiali dei sistemi di riconoscimento vocale, è arrivata l’ora dei palmari che parlano e rispondono alle domande.
Grazie, soprattutto, a due prototipi dei Palm che permettono di interagire con semplicemente con la parola.
Le applicazioni possono essere molte, precisano gli inventori.
Questi computer possono in effetti trasformare la parola in testo, obbedire a comandi vocali o rispondere – naturalmente grazie a una voce sintetica – a qualsiasi domanda, dalle condizioni del clima a Londra, alla situazione del conto in banca, alla schedina del totocalcio.
E IBM va oltre, integrando in questi oggetti del desiderio per i patiti delle nuove tecnologie un software di traduzione che permette di esprimersi in cinque lingue diverse.
La pagina del WorkPad IBM all’indirizzo
http://commerce.www.ibm.com/cgi-bin/ncommerce/CategoryDisplay?cgrfnbr=2035814&cntrfnbr=1&cgmenbr=1&cntry=840&lang=en_US