Il giornale cita fonti federali secondo le quali il ministro Dosanjh annuncerà, oltre allo stop alla vendita online di medicinali all’estero, anche l’introduzione di un sistema di controllo per determinare il volume delle esportazioni di farmaci, “per assicurarsi che i canadesi non abbiano carenza di medicinali”.
L’intenzione del ministro Dosanjh di ridurre la vendita di medicine canadesi all’estero coincide con la discussione di un disegno di legge che permetterebbe una maggiore importazione di farmaci, progetto che prosegue il suo cammino dinanzi al Congresso.
Il ministro Dosanjh avrebbe potuto optare per soluzioni che avrebbero significato la morte dell’industria della vendita di medicine via Internet, un’industria concentrata nella regione di Manitoba.
“Il ministro ha sempre detto che non aveva intenzione di nuocere a quest’industria – ha spiegato al Winnipeg Free Press il portavoce di Dosanjh, Ken Polk -. Parte infatti dal presupposto che, come ministro della Sanità, ha la responsabilità di assicurarsi che l’approvvigionamento farmaceutico dei canadesi sia protetto”.
Proibire la vendita selvaggia di medicine è la soluzione meno controversa e più facile da mettere in atto. È anche la soluzione proposta e appoggiata dal Comitato dei Comuni sulla salute.
“Il divieto della vendita senza controllo è la soluzione perfetta: garantisce l’approvvigionamento di medicine in Canada e protegge l’industria farmaceutica, un’industria che vale miliardi di dollari, e migliaia di posti di lavoro”, conclude David MacKay, consulente presso le società di vendita di medicinali via Internet.