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Il marketing di Apple funziona: 66% di quota nei Pc

29 Maggio 2008

Il marketing di Apple funziona: 66% di quota nei Pc

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Numeri impressionanti per le vendite dei computer della Mela nel primo trimestre dell'anno. Ma chissà come si comporta il più aereo dei portatili?

Leggo con grande sorpresa (e piacere, essendo un Mac fan) che Apple sta facendo registrare numeri sorprendenti nelle proprie vendite di computer. Storicamente, si parlava di quote di pochi punti percentuali nel grande mercato dei Pc per la casa della mela. Adesso, secondo dati da poco diffusi da NPD Group (azienda che monitora, tra le altre cose, le vendite di questi prodotti) Apple ha raggiunto una quota del 66% (sì, sessantasei percento) nelle vendite di Pc nei primi tre mesi dell’anno. Attenzione, però: con alcuni distinguo.

Si tratta infatti solo delle vendite di Pc sopra i 1.000 dollari, e solo delle vendite effettuate in negozi tradizionali, inclusi gli Apple Store, ma escluso il canale online. Dobbiamo allora togliere fenomeni di mercato come l’Asus Eee e tutti i Pc di fasce basse, medie e giù di lì. Poi dobbiamo togliere tutti i computer venduti in Rete – e non sono certo pochissimi, tenuto conto che Dell (il secondo produttore di Computer del mondo) vende la maggior parte della propria produzione proprio nel canale online.

D’altra parte anche sull’online Apple farà le sue brave vendite attraverso il proprio negozio online (di cui non ho numeri); e prendendosi la briga di fare un giretto su Amazon, ho scoperto, al momento di redigere questo articolo, che proprio un iMac è in questo istante il prodotto desktop più venduto nel più famoso dei negozi online. Questo 66% di quota va quindi pesantemente ridimensionato; ma tagliamolo quanto ci pare (restando ragionevoli), indica comunque una dimensione eclatante dei volumi che Apple è riuscita ad immettere sul mercato.

Fatto forse ancora più interessante, è la capacità di Apple di vendere, a un mercato che sappiamo non essere in un momento di diffusa ricchezza, dei prodotti di fascia alta di prezzo. L’iMac di Amazon è ad esempio venduto a 1.694 dollari; a seguire, secondo posto in classifica, un HP da 540. Al terzo posto ancora un Mac, un Mini da 595 dollari; poi due HP e altri cinque Mac. Nei notebook, sempre guardando la classifica istantanea di Amazon, se la giocano Asus (con prodotti tra i 340 e i 550 dollari) e Apple, con prodotti tra i 1000 e i 2000 dollari. E in questo mi riconosco moltissimo, essendo possessore di un MacBook e di un Eee, e non sapendo quali dei due amo di più (va detto che li uso ovviamente per esigenze diverse).

Tornando ai dati della casa di ricerche, questi numeri indicano la capacità di Apple di entrare con forza nelle famiglie di buon reddito, già in possesso di più di un computer, che comprano un Mac in funzione aggiuntiva, così come la capacità di riuscire a vendere prodotti molto costosi (anche se poi il rapporto prezzo/prestazioni è spesso interessante). In sostanza Steve Jobs è riuscito a far riconoscere al mercato i computer di Apple come tanto superiori da giustificare un prezzo superiore, impresa in cui altri produttori di Pc non sono riusciti a sfondare, battagliando (solo?) sul prezzo.

Parte del merito va dunque sia al sistema operativo OS X (anche viste le polemiche su Vista), alle capacità di editing audio, video e fotografico dei Mac, spesso feature estremamente attraenti per i consumatori e tali da giustificare la scelta della marca della mela; e sicuramente l’effetto iPod (nonostante che l’accoppiata iPod/iTunes funzioni bene anche sotto windows). Per essere poi del tutto obiettivi, va sottolineato che queste cifre sono relative solo al mercato degli utenti privati e di una parte delle piccole/medie imprese o imprese individuali, che comprano i Pc in negozio. Aziende più grandi comprano Pc o Mac in altri modi e con altre logiche.

Insomma, un bel successo per quelli che per anni e anni sono stati la nicchia del mercato Pc, tanto che si discuteva un giorno sì e l’altro anche se avrebbero potuto sopravvivere. I soldi entrano e non solo dall’iPod (che comunque è una bella vacca da mungere): nei primi tre mesi dell’anno Apple ha venduto quasi 2,3 milioni di Mac, un buon 50% in più rispetto all’anno precedente, facendo salire del 54% le revenue dal settore computer. E un 44% di queste vendite le hanno fatte all’estero.

Di fronte a numeri così… chapeau. E con questi fatturati, possiamo aspettarci, grazie alla disponibilità di sostanziali risorse da investire in R&D, un sacco di novità interessanti per il prossimo futuro, dal momento che l’ultimo net quarterly profit è stato superiore al miliardo di dollari (per maggiori informazioni, ecco il link alla press release di Apple sui risultati del quarter).

Detto questo, sarebbe molto interessante poter analizzare per bene le vendite del magnifico e dibattutissimo Air si veda tra l’altro questo divertente spot comparativo di Lenovo). Vengono infatti anunciati da Apple, in modo aggregato, un aumento del 61% nelle vendite di laptop, corrispondenti a una crescita del 58% delle entrate rispetto all’anno scorso. Ma da molte fonti si sussurra che le vendite del leggerissimo portatile siano anch’esse un po’ leggerine.

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