Scandalo in Grecia. Socrate Kokkalis, magnate greco dell’informatica e delle nuove tecnologie è una spia.
Lo sostiene un procuratore greco che ha incriminato il ricco industriale per “spionaggio, furto, corruzione e riciclaggio di denaro sporco”.
Incriminazione che segue mesi di inchieste a seguito di accuse da parte di un deputato greco e a una campagna condotta carte alla mano da un quotidiano di centro destra.
Il deputato afferma che Kokkalis, originario della ex Germania Est, è stato un agente della famigerata Stasi (la polizia segreta della Germania Est) incaricato di trasmettere segreti tecnologici dei paesi occidentali ai paesi dell’ex blocco sovietico.
Accuse, queste, che sono state lanciate a più riprese da numerosi anni dagli avversari di Kokkalis.
Il quotidiano “Kathimerini”, appartenente all’armatore Aristide Alafouzos, ha dedicato molti articoli dopo che è venuto fuori il caso, affermando che Kokkalis si è aggiudicato il mercato del Lotto russo versando bustarelle a un membro del comitato olimpico russo.
Dietro a questa campagna c’è indubbiamente anche la lotta al controllo del mercato dei media, dove Kokkalis è presente.
Secondo quanto riporta l’AFP, Kokkalis ha fondato nel 1977 l’azienda Intracom che è rapidamente diventata la maggior società nel paese ottenendo una serie di contratti con l’operatore pubblico di telecomunicazioni OTE.
In seguito ha esteso le proprie attività di telecomunicazioni e di sistemi informatici nelle lotterie soprattutto nei Balcani, Ungheria, Francia, Messico, Finlandia, Moldavia, Polonia, Norvegia, Yemen, Sudan e Pakistan.
Insomma, un vero impero.