La goliardia è sempre stata uno degli ingredienti principali di Internet e oggi, nell’epoca dei social media, anche i buontemponi meno attrezzati hanno tutti gli strumenti per dedicarsi efficacemente a burle e ad attività di trolling bonario.
Falsi account su Twitter o Facebook così divertenti e surreali da essere più seguiti degli originali, perfetti sconosciuti che costantemente disturbano via web politici e VIP con effetti esilaranti (tanto che la trasmissione Rai Gazebo ne ha fatto un appuntamento centrale).
"So all USB sticks coming into the nuclear power plant get scanned for viruses?"
"Yep."
"How?"
"We plug them into a machine and scan them."— SwiftOnSecurity (@SwiftOnSecurity) March 30, 2015
Ne parliamo dato che è il 1° aprile e sicuramente ci sarà da aspettarsi qualche pesce. Ve lo dico subito: state tranquilli, questo articolo non nasconde nessun tranello o bufala mascherata. È solo un po’ più leggero del solito, anche per ricordare a tutti noi che ci interessiamo ai temi del digitale che si può essere autorevoli e sul pezzo anche senza prendersi troppo sul serio (come d’altronde ho spiegato in un recente post dedicato a quelli che io simpaticamente chiamo digital cialtrons).
Due anni fa avevo anche sperimentato in prima persona la classica notizia-burla sul mio blog e in effetti è stata un’esperienza divertente, utile a misurare quanta poca attenzione venga normalmente prestata dai lettori del web. Gli elementi per cogliere la falsità della notizia erano belli evidenti, eppure molti hanno diffuso il link, compreso l’account Twitter di un’istituzione governativa.
OS X 10.11 will fix all your fucking WiFi issues.* #WWDC
*Excludes existing hardware. New revolutionary devices only.
— not Jony Fucking Ive (@JonyIveParody) March 29, 2015
La goliardia sta raffinando e aggiornando le sue tecniche espressive, per sublimarsi nelle finte testate giornalistiche come Lercio e simili (a partire dal capostipite The Onion per arrivare alle finte anticipazioni su Apple di Scoopertino), ormai diventate fenomeno di costume dei frequentatori della rete nonché, senza esagerare, nuova forma di umorismo.
Solo pochi mesi fa molti navigatori avevano abboccato al sarcastico Escortforexpo.it, pensando fosse davvero un sito di escort; e si contano a decine di migliaia i follower di pagine Facebook tipo L’agenzia pubblicitaria di m***a o Il milanese imbruttito. A chi mastica un po’ di dialetto lombardo suggerisco la lettura dei post del “trollatore” di VIP che si cela dietro il nomignolo di Ol Bigol: oscuro personaggio che vive nelle campagne bergamasche, dedito alla coltivazione di albicocche, che scrive bizzare provocazioni a personaggi pubblici di calibro internazionale; ovviamente uscendone spesso con l’account segnalato o addirittura bloccato per un po’ di tempo, ma con risultati davvero esilaranti.
I Kant Believe It's Not Nietzsche!®
— Friedrice Nietzsche (@tinynietzsche) March 30, 2015
Infine ricordate che, se volete fare una vera zingarata per il prossimo carnevale o per il prossimo 1° aprile, la new economy è arrivata anche a creare svariati e-commerce di sterco come regalo personale: manure as a service, si potrebbe dire. I nomi di questi innovativi servizi sono abbastanza espliciti (Poopsenders.com, Mailpoop.com, Shitexpress.com) ma il filo rosso (o marrone?) che li unisce è sempre lo stesso: l’utente può far spedire a chiunque in tutto il mondo e in modo anonimo un pacco contenente sterco di animale.
Non ho avuto il piacere di provare in prima persona, ma da alcune recensioni (come questa) pare si tratti non di semplici fake ma di vere e proprie startup che hanno trovato un innovativo quanto semplice modello di business. Scatologico, ma sempre business.
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