L’idea di avere una casa con la quale poter parlare e interagire non è mai dispiaciuta a nessuno. La serie tv Eureka ne proponeva una ottima rappresentazione con Sarah, la casa automatizzata dello sceriffo.
Durante il WWDC15 di giugno 2015 Apple ha annunciato gli aggiornamenti di HomeKit, il pacchetto di specifiche per lo sviluppo di app dedicate alla domotica. Con il lancio di iOS9 il controllo delle abitazioni non si limiterà a singole periferiche (illuminazione, riscaldamento, elettrodomestici, impianti stereo eccetera) ma sarà possibile configurare l’insieme dei nostri elettrodomestici a seconda dell’ora del giorno o per situazioni particolari.
Per questo Apple mette a disposizione degli sviluppatori quattro configurazioni predefinite basate su comportamenti o azioni standard quotidiane come svegliarsi (prepara la casa al nostro risveglio impostando la sveglia), uscire di casa (la casa si configura in una specie di standby), ritornare a casa (il nostro appartamento ci accoglie aprendo la porta del garage e di ingresso e accendendo le luci appena entriamo), andare a letto (la casa ci avvolge con una atmosfera rilassante). Tutte le configurazioni sono naturalmente personalizzabili dall’utente.
Insomma, come ha sempre detto mia madre, la casa è al nostro servizio, non siamo noi al servizio della casa e questa è la dimostrazione lampante del concetto di user centered design.
In futuro sarà ancora più facile controllare riscaldamento, aria condizionata, luci, porte di ingresso, finestre e, perché no, lavatrice, lavastoviglie, forno e fornelli con sopra la moka pronta a fare il caffè (con risultati forse migliori della Scanomat di cui abbiamo parlato in La strada per il successo? Una buona igiene orale). Per farlo sarà sufficiente avere una connessione di rete domestica, i giusti elettrodomestici collegati alla rete Wi-Fi di casa e uno smartphone.
L’arrivo di iOS 9 non poteva glissare sul controllo domotico via Apple Watch e infatti potremmo gestire il nostro appartamento anche da un dispositivo che difficilmente dimenticheremo a casa. Apple Watch avrà un ulteriore motivo di esistere.
Il progetto Caséta Wireless di Lutron Electronics in questo video spiega come i microcontrolli della propria abitazione saranno a completa disposizione degli utenti e saranno sempre più raffinati tramite Apple Watch. Semplici comandi, manuali, automatici o preconfigurati per gestire una serata romantica.
L’immaginario degli anni 50/60 che cosa prevedeva? Gli orologi con i quali parlare sono sempre stati presenti (come dimenticare la serie tv Supercar) ma si immaginavano case piuttosto diverse, popolate principalmente da robot senzienti e indipendenti.
Penso all’immaginario de Il pianeta proibito (Forbidden Planet) di Fred McLeod Wilcox del 1956, dove Robby, robot-servitore lento e legnoso ma capace di parlare più di cento lingue (il nostro Google Translate), risponde umilmente alle richieste del suo padrone, il professor Morbius.
Nel cartoon Jetsons – i Pronipoti di Hanna & Barbera compaiono pavimenti mobili e porte automatiche sparse per la casa, oggi presenti in stazioni, porti, aeroporti, attività commerciali… con una domestica-robot, Rosie, dal carattere piuttosto pungente e poco accondiscendente (sembra Siri).
È evidente che il concetto di user centered design fosse totalmente diverso cinquanta anni fa, ma era già chiaro che la domotica rappresentava una specie di traguardo da raggiungere. Apple lo sta dimostrando avviando collaborazioni con produttori di house automation service come iHome per altoparlanti musicali, ecoBee ed Elgato Eve per il controllo del condizionamento e dell’umidità domestica nel rispetto dei consumi e dell’impatto ambientale, Insteon (presentato durante il WWDC15) per il controllo di impianto elettrico, luce domestica, porte e finestre.
Il 2015 e soprattutto il 2016 si prospettano gli anni delle app dedicate ai controlli delle case intelligenti e automatizzate. Applicazioni che dovranno sempre più ragionare in piccolo – per gli schermi degli smartwatch – e controllare cose sempre più grandi: la casa, il garage, il giardino!
Ma siamo proprio sicuri che questo sia solo la visione di Apple? Anche Nest nel 2011 ha progettato e prodotto il termostato per il condizionamento domestico, controllabile e gestibile in remoto tramite dispositivi mobile quali iPhone e Android. L’assorbimento da parte di Google a gennaio 2014 ha però escluso Nest dai possibili partner Apple.
Quindi, apparentemente, niente di nuovo, solo la conferma che il nostro domani prevede un sempre più puntuale controllo dei nostri elettrodomestici anytime, everywhere. Oppure siamo già immersi nella domotica quotidiana e non ce ne rendiamo conto?
Speriamo almeno che in futuro la corrente e il segnale della rete internet domestica siano più performanti, altrimenti temo che ci troveremo tutti fuori casa urlando Apriti sesamo! alla nostra porta di ingresso.