Nuovo processo. È questa la decisione che il governo e i 18 stati americani hanno preso sul caso Microsoft.
Quindi, niente appello contro la Corte suprema che aveva rigettato in parte la sentenza di primo grado che decretava lo scioglimento dell’azienda di Redmond.
Il Dipartimento di Giustizia ha chiesto all’apparato giuridico di accelerare la procedura rinviando “il più presto possibile” il dossier al tribunale di prima istanza per un nuovo processo e non 45 giorni dopo la decisione in appello come abitualmente uso.
“Ritardare la decisone di una sanzione effettiva – spiega il Dipartimento in una mozione depositata alla Corte d’appello e citata dall’AFP – nuocerebbe sostanzialmente ai consumatori e prolungherebbe inutilmente l’incertezza che pesa sull’industria informatica”.
A questa mozione, Microsoft ha tempo dieci giorni per rispondere. Solo allora la Corte d’appello potrà fissare un nuovo processo di primo grado.
Secondo gli esperti, il Dipartimento e gli stati non avrebbero nessuna ragione di andare davanti alla Corte Suprema, visto che hanno riportato una bella vittoria.
I giudici della Corte d’appello, infatti, hanno giudicato che Microsoft ha usato pratiche illegali e anticoncorrenziali per mantenere il suo monopolio nel mercato dei sistemi operativi.
Da parte sua, Microsoft rigetterà la proposta del Dipartimento e porterà ricorso davanti alla Corte Suprema, spiegano gli analisti “per rallentare il processo e lanciare tranquillamente sul mercato il suo nuovo prodotto”, Windows XP.
È possibile che la Corte Suprema accetti di visionare il dossier, dando tempo prezioso all’azienda.