In Giappone il fenomeno della prostituzione giovanile attraverso il reclutamento online è diventato vasto, preoccupante e progressivamente in forte aumento. Un dato che ha scosso l’opinione pubblica e spinto il governo a chiedere l’approvazione di una legge ad hoc.
La camera bassa del parlamento nipponico ha approvato, la settimana scorsa, una legge per cercare di arginare il fenomeno della prostituzione via Internet, sanzionando in via amministrativa le persone che faranno proposte ai minori attraverso la rete.
“La camera bassa ha approvato la legge – spiega un parlamentare del ramo del parlamento più rappresentativo – come era stata raccomandata da un comitato speciale sui problemi giovanili”.
Il testo, ora, dovrà essere ratificato dalla camera alta per poter entrare in vigore, a patto che ciò venga fatto in tempi rapidi, pena il decadimento.
Gli articoli prevedono che le persone che pubblicheranno annunci dove si ricercano minori per prestazioni sessuali, saranno punite con un’ammenda fino a un milione di yen (un po’ più di otto mila dollari).
La legge arriva dopo che la stessa polizia giapponese aveva reso noti i dati del 2002, dove si evinceva una crescita doppia rispetto all’anno precedente, con 268 casi.
Un aumento che aveva preoccupato la stessa polizia che aveva registrato un forte aumento delle richieste fatte a giovani ragazze attraverso i loro telefoni cellulari.
In Giappone, infatti, Internet è molto sviluppata attraverso l’uso dei cellulari e non dei computer, vista la grossa difficoltà che incontrano i giapponesi ad utilizzare una convenzionale tastiera con caratteri latini.