Yoshiyuki Sankai ricercatore all’università di Tsukuba, ha sviluppato un costume-robot per facilitare gli spostamenti delle persone deboli muscolarmente, o aiutare il personale sanitario a muoverle. Questo costume high-tech assomiglia a un’armatura bianca che si attacca al livello delle braccia, delle gambe e della schiena, ed è dotata di un computer, di motori e di sensori che individuano i segnali elettrici emessi dai nervi e trasmessi dal cervello quando qualcuno prova a fare un movimento.
Quando i sensori individuano un influsso nervoso, il computer mette in marcia i motori relativi, così questo costume, Hybrid Assistive Limb (HAL) 5, permette a una persona le cui gambe possono difficilmente sopportare gli 80 kg di peso, di sostenere 180 kg.
“Lo scopo è di sviluppare o rafforzare le capacità fisiche degli umani”, spiega Sankai, che ha creato una società per vendere il costume-robot e prevede di affittare quest’anno in Giappone HAL-5 alle persone anziane e minorate.
Attualmente, la maggior parte dei robot è utilizzata in fabbriche, ma molti ricercatori giapponesi sviluppano aiuti meccanici per la casa, l’ufficio, gli ospedali e altri centri di cure.
Alla fine del 2003, il Giappone vantava già quasi il 44% degli 801.000 robot industriali utilizzati nel mondo. Yaskawa Electric, uno dei grandi fabbricanti di robot industriali, vende dal 2000 un robot di riabilitazione, per aiutare le persone anziane o fisicamente minorate. Questo robot, sistemato accanto al letto, aiuta il paziente a rimettersi da un incidente o da un’operazione ortopedica aiutandolo, ad esempio, a muovere le gambe con il suo braccio meccanico.
La domanda di questi robot resta tuttavia limitata, soprattutto a causa del costo. Solo la produzione su vasta scala potrebbe, in futuro, rendere queste tecnologie accessibili a tutti.