Negli Stati Uniti il mondo Internet li coccola e li vezzeggia. Parliamo delle comunità gay e lesbiche, oggetto di uno studio sull’uso della Rete.
La ricerca è stata realizzata dall’agenzia americana Harris Interactive e ha scoperto che l’audience di Internet presso il pubblico omosessuale o bisessuale è nettamente superiore a quello registrato presso gli eterosessuali.
Anzi, se questi ultimi non sono che il 17 % tra quelli considerati utilizzatori regolari (21 ore o di più sul Web alla settimana), l’altro gruppo, conta ben il 32 % di navigatori impenitenti.
In qualità, come in quantità la presenza di questo gruppo, pudicamente chiamato LGBT (lesbiche, Gay, Bisessuali e Transessuali), è prioritaria sulla Rete.
In effetti, solo loro realizzano più acquisti online che gli altri (63 % contro il 59 %), fanno più transazioni bancarie (7 % di scarto) e partecipano più alle aste (+ 7 %).
Come dato generale, dunque, il pubblico gay è più collegato al Web che quello eterosessuale.
Le ragioni stanno nel fatto che è un pubblico più agiato, senza bambini a carico e più recettivo alle evoluzioni della società.
Internet rappresenta, poi, uno spazio di libertà e le chatroom sono, negli Stati Uniti come dappertutto, un luogo di incontri e molto apprezzate da questa comunità.