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Il fenomeno Sms: tra comunicazione, creatività e business

01 Novembre 2000

Il fenomeno Sms: tra comunicazione, creatività e business

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A poche settimane dal lancio in Occidente del suo gioiello a 128-bit, il gigante dell'intrattenimento elettronico incanta le platee nipponiche. Il mercato delle console portatili, intanto, è in fermento.

Il sociologo Alberto Abruzzese ha parlato del fenomeno Sms definendolo “l’inizio di una nuova forma di comunicazione”, mentre il semiologo Paolo Fabbrisi si è sentito di affermare, a questo proposito, che “il giovane uomo tecnologico ha ritrovato il gusto di scrivere” e che questa “è una piccola vittoria di Gutemberg” contro la convinzione “che la tv avrebbe sepolto per sempre la comunicazione scritta”.

Con la sigla Sms (Short message service) si definisce il servizio che permette di inviare un breve messaggio da un cellulare (160 battute al massimo, con i caratteri permessi dalla tastiera) al piccolo schermo di un altro cellulare. Il servizio, offerto inizialmente dagli operatori telefonici pensando tutt’al più a brevi comunicazioni di servizio, è, come spesso accade nel caso in cui una tecnologia diventi “popolare” e sia utilizzata da milioni di utenti, del tutto sfuggito al controllo delle previsioni, ha preso una propria strada e si è trasformato in un fenomeno di massa dalle notevoli implicazioni di costume, culturali, ed anche economiche.

L’alto costo delle telefonate e la giovane età dei possessori di cellulari in Italia (ne possiedono uno l’80 % degli studenti) sono due delle cause che hanno determinato la crescita esponenziale dell’invio dei cosiddetti “messaggini”; le cifre sono impressionanti: nel gennaio ’98 gli Sms inviati quotidianamente erano 500 mila; un anno dopo 2 milioni; oggi Tim, Omnitel e Wind dichiarano un volume di traffico rispettivamente di sette, otto e quattro milioni di Sms al giorno.

I protagonisti di questa “rivoluzione della comunicazione” sono soprattutto i giovani tra i 16 ed i 24 anni, con le loro esigenze pratiche di contatto tra coetanei e quelle ludiche e di puro svago, insieme con la loro capacità innovativa, creativa e di adattamento ai nuovi strumenti ed ai nuovi codici.

Tutto ciò, unito alle difficoltà tecniche del mezzo, determinano l’aspetto più caratteristico di questo fenomeno, che interessa linguisti e sociologi: dovendo gestire un numero limitato di caratteri e di spazi è sorto infatti, per una serie di convenzioni comuni, un linguaggio nuovo, fatto di sigle, abbreviazioni ed acronimi (xk: perché; xxx: tanti baci ovvero kiss, kiss, kiss; 4u: per te, for you) a cui ben si adatta la definizione di “oralità scritta”.

Tra le “convenzioni creative” non mancano neppure una serie di segni iconici capaci di supplire all’assenza dei segnali mimici e gestuali del volto e del corpo, i cosiddetti “emoticon” (emotion icon, icone emotive), costituiti da segni interpuntivi a rappresentare espressioni, come:-) = sorriso,:-(= tristezza,:-0 = spavento, che fanno pensare all’ingresso nel linguaggio comune delle proposte di rivoluzione linguistica figurale dell’avanguardia futurista e di primo novecento e delle innovazioni espressive della neo-avanguardia degli anni ’60 (tra l’altro già abbondantemente penetrate nella comunicazione pubblicitaria).

Eppure gli interessi che si muovono intorno ai milioni di messaggi Sms non attengono soltanto la cultura e il costume, ma ad essi si allacciano un’ampia serie di iniziative come, ad esempio, quelle legate all’informazione; si sono, infatti, sviluppati servizi che permettono di ricevere sul cellulare news personalizzate nei propri settori d’interesse: orari di treni ed aerei, risultati sportivi, meteorologia, oroscopi… Fornitori di contenuti finanziari permettono di ricevere le quotazioni di borsa di titoli e i cambi delle valute, mentre alcune società di brokeraggio online hanno iniziato ad accettare commissioni tramite Sms.

Tra le varie altre iniziative si segnala quella del Ministero delle Finanze, che si dichiara pronto ad informare via Sms i contribuenti che lo desiderano sulle scadenze fiscali. L’integrazione tra telefonia ed Internet ha, infine, portato una serie di grandi portali Internet (pagando una cifra forfettaria alle compagnie telefoniche) a promuovere un servizio di invio Sms gratis per i loro utenti, al fine di creare affezione e di incrementare i contatti.

Il fenomeno Sms è un interessante banco di prova delle tendeze della società contemporanea e permette una serie di considerazioni interessanti: l’Sms è oggi fatto oggetto dell’interesse delle grandi aziende, ma è nato dalle esigenze della comunicazione interpersonale; è diventato uno strumento di informazione e di servizi ma in fondo è il prodotto di una tecnologia così come è stata “manipolata” dalla libertà dei suoi utilizzatori; è, insomma, la testimonianza di come gli interessi economici e i progressi tecnologici debbano sempre e comunque fare i conti con la capacità creativa e spiazzante del fattore umano, al di là di qualsiasi programmazione e previsione deterministica.

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