Metà del traffico Internet mondiale è in bilico, colpa del fallimento del gigante americano delle telecomunicazioni WorldCom. Analisti e responsabili dell’azienda, però, pensano che la rete resta ancora solida per adesso.
Un analista della Yankee Group, per esempio, afferma che non si aspettano “alcuna interruzione di servizio” e aggiunge che le infrastrutture dorsali di WorldCom, non sono in pericolo.
Ciò significa che le reti a fibra ottica che legano i nodi Internet di una metropoli a un’altra, continueranno a funzionare.
“Il nostro piano – spiega il PDG di WorldCom, John Sidgmore durante una conferenza stampa a New York – comprende la protezione del nostro core business, parti centrali in WorldCom, come le UUNET e le nostre attività Internet”.
WorldCom, infatti, controlla metà del traffico Internet mondiale attraverso la consociata UUNET, infrastruttura dorsale per la rete internazionale.
Michael Powell, presidente della Commissione federale delle comunicazioni (FCC) ha affermato in un comunicato che la “commissione agirà con vigilanza esercitando la propria autorità statutaria per proteggere l’integrità della rete di telecomunicazioni e proteggere i clienti contro possibili interruzioni del servizio”.
Il “caso WorldCom”, secondo alcuni analisti, oltre alle questioni finanziarie sollevate, porterà le autorità americane ed europee a riflettere sul fatto che molto del traffico Internet sia nelle mani di pochi fornitori.
E come conseguenza, gli stessi analisti, stanno premendo sui propri clienti perché diversifichino i loro punti di connessione in modo da non dipendere solo da WorldCom.