Si chiude il forum pubblico istituito dall’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) e nasce già la polemica. Questa volta c’è di mezzo l’Africa.
Infatti la causa dei litigi risiede nel fatto che la proposta di creazione e, soprattutto, di gestione del futuro dominio.africa è di una società privata americana e australiana, la Rathbawn Computers Limited, che ha depositato anche.sex,.xxx,.Iic,.wap e gli esotici.sansansan e.three33.
Il dominio.africa (o.afr), però, dovrebbe dare un quadro generale delle attività Internet che nascono nel continente. Un dominio regionale come il.eu.
Un intervento al forum di un certo MikeX, riassume in poche parole il problema: “Sembra ridicolo e colonialista nel senso puro del termine dare la proprietà di un TLD (dominio di alto livello) che si riferisce al continente africano a un’impresa con sede in USA e Australia che non ha alcun legame con l’Africa”.
La polemica si è subito alimentata dal fatto che la richiesta di offerta dei candidati alla gestione non è stata pubblicizzata nel continente e che i 50 mila dollari chiesti per appoggiare la candidatura siano una fortuna per tutti i pretendenti potenziali originari di questa zona del mondo.
Ma, da questo incidente sollevato durante il forum, vengono spontanee alcune considerazioni.
La prima, perché un nome di dominio che è fondato su una zona geografica non è stato ritenuto come riservato alla decisione e all’amministrazione di enti che si possono fare carico di responsabilità economico politiche dell’area.
Seconda, su cosa si fonda l’attribuzione da parte di un’impresa privata di un nome di dominio che si può considerare come bene di tutti.
Certo, oggi tutto ha un prezzo, ma l’Africa il suo l’ha già pagato.
Potete trovare la richiesta del nome di dominio a questo indirizzo.
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