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Il declino della banda larga

15 Gennaio 2009

Il declino della banda larga

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La crisi economica, ma non solo. La rete fissa cede sempre più il passo alla rete mobile, ora anche sul fronte della connettività a internet

Il vento è cambiato, il mercato della banda larga su rete fissa va verso la saturazione e il declino dei ricavi. Si spegne così quella che era la stella più lucente, nelle entrate degli operatori europei, che già fronteggiano il calo storico dei ricavi sulle telefonate. Finora recuperavano, in parte almeno, grazie alla vendita di Adsl e servizi associati. Adesso dovranno ripensare la propria strategia.

A lanciare l’allarme è Analysys Mason, in un rapporto uscito questa settimana e gentilmente fornito ad Apogeo. Il pronostico che più colpisce, tra i tanti inclusi nel rapporto, è che il mercato della rete fissa calerà del 5,8% annuo tra il 2008 e il 2014, contro il 3,3% del 2008 contro il 2007. I ricavi per i servizi voce tradizionali diminuiranno del 50%. I ricavi banda larga smetteranno di crescere dal 2010, diventando piatti, idem per quelli da servizi correlati per le aziende. Il mercato totale servizi dati calerà (da 130 milioni a 85 milioni, tra il 2004 e il 2014, perché i ricavi derivanti da servizi a banda stretta andranno a picco. Sorprende vedere come questi ultimi sono ancora una quota consistente dei ricavi degli operatori, in Europa Unita.

Spesa per servizi dati su rete fissa in Europa Unita (Fonte: Analysys Mason)

Spesa per servizi dati su rete fissa in Europa Unita (Fonte: Analysys Mason)

I motivi, dietro questa previsione, sono molteplici. Gli utenti banda larga su rete fissa aumenteranno a ritmi più lenti e la spesa individuale resterà la stessa, nonostante servizi aggiuntivi come l’IPTv. Le cause più profonde sono essenzialmente due. La crisi globale, da una parte, e la crescita della banda larga su rete mobile, dall’altra. Da quest’anno diminuiscono gli utenti che hanno solo la rete fissa. Aumentano invece quelli che hanno anche la banda larga mobile o solo quest’ultima.

Utenti banda larga in Europa Unita (Fonte: Analysys Mason)

Utenti banda larga in Europa Unita (Fonte: Analysys Mason)

Diminuiscono di conseguenza le linee telefoniche fisse tradizionali; in parte gli operatori compensano vendendo più VoIP (soprattutto in Francia). Finora un deterrente a lasciare la linea telefonica fissa è stato l’alto costo delle chiamate fatte a/dai cellulari. È il cosiddetto mobile premium, che in Europa Unita è un prezzo di circa il 50% superiore a quello delle chiamate su rete fissa (contro il 100% del 2004); in Italia è sul 40% (qui da noi è soprattutto l’offerta Vodafone Casa a ribassare di molto il mobile premium, comunque ancora presente: non è una flat illimitata). Anche questo elemento andrà via, però, rendendo la rete mobile ancora più potente sostituito di quella fissa. Già ora, in Austria, Irlanda, Finlandia, il mobile premium è sceso a zero o è addirittura negativo, per via della popolarità dei pacchetti che includono tanti minuti e sms in un canone.

Numero di line voce, per tipologia (Fonte: Analysys Mason)

Numero di line voce, per tipologia (Fonte: Analysys Mason)

Una delle conseguenze è che alcuni operatori minori, soprattutto quelli con minore respiro internazionale, soccomberanno o saranno venduti. Da noi è già evidente: Tiscali è da mesi alla ricerca di un acquirente, Eutelia ha avviato tagli e dismissioni.

Le soluzioni? Secondo Analysys gli operatori fissi dovrebbero concentrarsi sulla qualità, visto che sul prezzo la gara con i mobili non è più sostenibile. La banda larga su rete fissa è ancora di maggiore qualità rispetto a quella mobile, visto che le risorse sul local loop non sono condivise, mentre quelle nella cella sì (tra tutti gli utenti connessi). Di contro, i servizi di rete fissa hanno una struttura di costi a monte che sono un ordine di grandezza superiori a quelli del mobili, di qui di nuovo la necessità di concentrarsi sulla qualità. La quality of service, del resto, dovrebbe essere uno dei temi forti del prossimo biennio.

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