Diversi gruppi di attivisti cinesi residenti a Hong Kong hanno lanciato la scorsa settimana una campagna per la commemorazione degli avvenimenti di piazza Tienanmen dove, il 4 giugno del 1989, il movimento democratico degli studenti era stato represso nel sangue dall’esercito.
I dissidenti hanno dato vita ad un apposito sito sul quale è possibile leggere e sottoscrivere una petizione che chiede un riesame della sentenza ufficiale sugli avvenimenti di piazza Tienanmen e la condanna dei responsabili della repressione.
La petizione chiede anche alle autorità cinesi di liberare i prigionieri politici e la ratifica della Convenzione internazionale sui diritti vivili e politici.
“Grazie a Internet – ha dichiarato il dissidente in esilio Wang Dan – questa petizione potrà oltrepassare la censura del Partito comunista cinese”. Liberato per motivi di salute l’anno scorso, Wang Dan era stato condannato a 11 anni di prigione per il ruolo svolto durante gli avvenimento dei giugno ’89.
Il sito e l’iniziativa politica sono stati presentati tramite undici conferenze stampa tenutesi contemporaneamente nelle principali capitali mondiali. “Questa campagna politica – ha dichiarato San-Ching, responsabile della petizione – ha come obiettivo quello di raggiungere la popolazione cinese”, anche se le autorità di Pechino sembrano intenzionate a impedire l’acceso al sito. In Cina attualmente ci sono circa due milioni di utenti Internet.
Amnesty International e Human Right Watch hanno già raccolto 25.000 firme a sostegno del movimento democratico cinese. L’obiettivo finale della campagna è di raccogliere 500.000 firme.