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Il Credito Italiano boicotta Netscape?

12 Maggio 2000

Il Credito Italiano boicotta Netscape?

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I comportamenti anticoncorrenziali che hanno portato alla condanna della Microsoft e per cui i legali di Gates stanno affannosamente cercando un rimedio non riguardano soltanto il mercato statunitense, ma molto …

I comportamenti anticoncorrenziali che hanno portato alla condanna della Microsoft e per cui i legali di Gates stanno affannosamente cercando un rimedio non riguardano soltanto il mercato statunitense, ma molto spesso si ripercuotono anche sulla realtà italiana.

L’ultimo esempio è dato dal Credito Italiano ed il suo servizio di home-banking (http://online.credit.it), di fatto inutilizzabile per i clienti che hanno scelto Netscape Navigator come browser.

Il Credito Italiano infatti ha stipulato un’alleanza con Tin.it, Excite e Microsoft, per cui distribuisce ai suoi clienti che vogliono darsi al trading online un cd-rom di installazione contenente un abbonamento a ClubNet e la versione 5.5 di Internet Explorer.

Il sito del Credito, proprio per favorire l’alleato, è progettato per essere visto da Internet Explorer, mentre Navigator non sa come comportarsi di fronte ad alcuni comandi riconosciuti soltanto dal browser della Microsoft.

Per questa ragione si sono così registrate numerose proteste presso il centralino del Credito Italiano da parte di quei clienti inibiti a compiere trading online solo perché usavano un browser Netscape: la possibilità di svolgere le operazioni via telefonica ha evitato il sorgere di vertenze riguardanti eventuali rimborsi, ma il disguido è comunque stato notevole.

La situazione sembra infine essersi normalizzata ieri, mercoledì 10 maggio, quando i responsabili del servizio clienti hanno comunicato che l’unico modo per utilizzare i loro servizi di home banking è utilizzare Netscape 4.51 nella versione a 128 bit, dal momento che “nessuno dei clienti cui è stata consigliata quella versione si è ancora lamentato”.

Quindi la “guerra santa dei browser”, come è stata definita dallo stesso giudice che ha condannato Microsoft, prosegue: divertente è notare come il sito dell’accusa, il Dipartimento di Giustizia (http://www.usdoj.gov/atr/cases/ms_index.htm), sia stato progettato per essere visto in via preferenziale con Netscape Navigator.

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