Nuova puntata e nuovo colpo di scena nella querelle che da anni sta occupando Microsoft sui banchi dei tribunali per le sue pratiche antitrust.
Lo stato del Connecticut ha rinunciato a firmare l’accordo amichevole condiviso da Microsoft, il governo americano e altri nove dei 18 stati che all’inizio avevano trascinato in tribunale l’azienda. Si va in tribunale.
La scure è stata calata dal ministro della giustizia dello Stato che, in un comunicato, ha dichiarato che “questo accordo ha semplicemente troppe lacune e ambiguità” per contenere efficacemente Microsoft dopo le sue multiple violazioni della legge.
“Il nostro obiettivo è sempre stato di assicurarci che l’attitudine monopolistica di Microsoft non si riproduca più – ha continuato il ministro – e che la concorrenza sia ristabilita, perché i consumatori beneficino di maggior innovazione, di prezzi migliori e di una migliore qualità”.
Tuttavia ha lasciato uno spiraglio per future discussioni con Microsoft, a patto che l’azienda accetti di “migliorare il regolamento amichevole”.
Su una cosa però è stato chiaro: nel caso in cui l’azienda non accetti miglioramenti dell’accordo, si andrà di fronte al tribunale perché sia ristabilita una volta per tutte la concorrenza.
Il giudice federale Colleen Kollar-Kotelly non ha ancora dato il suo avallo all’accordo amichevole. Se il processo proseguirà con la presenza di alcuni Stati, potrebbe decidere di sanzionare ulteriormente Microsoft.