Anche se l’esito finale del processo antitrust contro la Microsoft è ancora molto incerto, secondo alcuni osservatori la sanzione contro l’azienda di Bill Gates potrebbe essere quella di costringerla a concedere in licenza il codice sorgente di Windows.
Il processo, in effetti, ha assunto ultimamente un andamento poco favorevole alla Microsoft, soprattutto dopo il piccolo scandalo del video truccato. In un filmato, rivelatosi poi falso, Microsoft “dimostrava”che Windows, se privato del browser Internet Explorer integrato, giravo fino a tre volte più lento.
Ormai in molti prevedono sanzioni piuttosto severe e la più probabile pare essere proprio quella di costringere Microsoft a dare in licenza il codice sorgente del proprio sistema operativo. Questo permetterebbe ai concorrenti dell’azienda di Redmond di produrre dei cloni di Windows ridimensionando il ruolo di leader assoluto in questo settore del mercato informatico da parte della Microsoft.
Rimane, ovviamente, da scoprire ancora se i giudici decideranno di adottare una soluzione che potrebbe essere interpretata come un attentato ai diritti di proprietà. Anche se qualcosa di simile è già stato fatto nel 1975 contro Hewlett-Packard.
Una seconda sanzione attualmente allo studio è quella di impedire a Microsoft di integrare nuove funzioni in Windows oppure costringerla ad offrire prodotti di altre aziende. Questo, però, secondo alcuni commentatori, tra i quali la rivista americana “Business Week”, costringerebbe i giudici ad assumere decisioni tecniche per le quali sono poco preparati.
Secondo l’agenzia stampa Reuters, invece, la conclusione più probabile del processo potrebbe essere quella di una sentenza che scinde l’azienda di Redmond in due diverse entità, in due società diverse, una che produrrebbe sistemi operativi, l’altra applicativi. Infine, la conclusione più clamorosa, potrebbe essere quella di frammentare la Microsoft in cinque mini-Microsoft, tutte in concorrenza tra di loro. E già qualcuno parla di “Baby Bills”, alludendo all’operazione giudiziaria che portò alla fine del monopolio della AT&T nel 1994 con la creazione di compagnie telefoniche locali denominate, in quel caso, Baby Bells.