General Motors, in collaborazione con Coskata, sta investendo nell’implementazione di una tecnologia che permetterà di produrre etanolo con la lavorazione di ogni tipo di risorsa rinnovabile, comprese le vecchie gomme e i rifiuti vegetali.
«Siamo eccitati per l’impatto che questa innovazione avrà sui bio-carburanti, e ancora più importante, sulle possibilità di ridurre la dipendenza dal petrolio», ha commentato Rick Wagoner, CEO di GM.
Secondo l’Argonne National Laboratory il processo di lavorazione specifico è in grado di generare più di 7,7 volte l’energia utilizzata e di ridurre dell’84% la quantità di emissioni di anidride carbonica rispetto alla catena produttiva del petrolio. Il tutto con costi nettamente inferiori rispetto alle altre produzioni di bioetanolo.
Coskata ha confermato che il primo impianto funzionante sarà pronto entro la fine dell’anno. A quel punto inizieranno i primi test sui veicoli GM con motore Flex, cioè capaci di utilizzare indifferentemente benzina, bioetanolo o una qualsiasi miscela dei due. “Il nostro progetto commerciale prevede per il 2011 una produzione di circa 50/100 milioni di galloni”, ha dichiarato Bill Roe, CEO della Coskata.