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Il bello della diretta web

13 Marzo 2006

Il bello della diretta web

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Niente streaming, niente audio, niente video: le webcronache sono un prodotto povero, ma di successo. Da Excite a Repubblica.it, fino ai blog tematici

Ma come, direte voi, qui si parla di web semantico, i giornali online spiattellano video su video, ognuno ha un podcast o uno streaming personale, e tu vieni a parlarci delle dirette web? Di pagine contenenti aggiornamenti in solo testo? Sì. Perché una delle migliori armi di Internet è la semplicità. E così capita che delle semplici paginette di brevi news, continuamente aggiornate, dedicate a eventi sportivi, di cronaca o di spettacolo, abbiano ancora un seguito. Da alcuni anni su portali e testate online le webcronache vivono e, secondo alcuni addetti ai lavori, prosperano.

Che cosa ha fatto la nazionale di Curling?

L´Olimpiade invernale di Torino è stata una manifestazione di grande impatto, in grado di attirare al di là di ogni previsione l´attenzione di un pubblico generalista, anche con sport considerati minori. Lo sanno bene dalle parti di Excite, dove si sono rivelate un terreno ideale per una diretta web. C´erano tutti gli elementi: un evento in grado di suscitare curiosità, una gran quantità di appuntamenti e un orario di gara che spesso coincideva con il classico orario di lavoro degli italiani.

L´ora in cui si svolge l´appuntamento oggetto di una webcronaca può essere determinante per il suo successo. Su Excite i primi risultati interessanti in termini di utenti e pagine viste realizzati grazie a una diretta web vennero con i mondiali del 2002, ospitati da Giappone e Corea. Il fuso orario portò alla trasmissione di diverse partite in mattinata e nel primo pomeriggio La cronaca web è stata per molti malati di calcio un´ancora alla quale appigliarsi, un´alternativa poco appariscente per chi avrebbe avuto difficoltà a giustificare un televisore sulla scrivania per seguire l´andamento di Senegal-Uruguay. Ecco quindi un primo identikit del pubblico delle dirette web: gente che sta per ore davanti a un monitor e paradossalmente ha bisogno di un aiuto per non perdere alcuni avvenimenti e magari concedersi un po´ di svago.

Excite, come altri portali, aveva già sperimentato l´apprezzamento degli utenti per dirette dedicate a grandi eventi di cronaca, con continui aggiornamenti grazie a lanci di agenzia, commenti e link a materiale fotografico o risorse web. Ma è su appuntamenti più leggeri, come le manifestazioni sportive, che le webcronache danno vita a un linguaggio specifico e riescono a guadagnare utenti e partecipazione. All´Olimpiade di Atene Excite cominciò a sperimentare anche lo strumento blog, che introduceva la possibilità di commentare i commenti del webcronista. Non potendo competere con la ricchezza delle immagini televisive e con la diffusione delle radiocronache, quest´ultimo segue sceglie la strada dell´informalità e della familiarità, diventando l´amico al quale avresti voluto telefonare per farti raccontare quello che stava succedendo (se non fosse che anche i tuoi amici stavano lavorando in quel momento).

Diego Bianchi, responsabile dei contenuti editoriali di Excite, e curatore di molte webcronache, parla di un lavoro di intrattenimento a tutti gli effetti: «La nostra scelta è stata quella di commentare tutto quello che proponeva la tv, a prescindere dall’appeal dello sport o del match in onda in quel momento, e dalla competenza in materia, compensata con un tono sarcastico, ironico, dissacrante, ma comunque sempre molto partecipe. Il tutto con l´occhio attento, oltre che al risultato, al dettaglio curioso, all´aneddoto gustoso, e con la necessità di inventarsi qualcosa per risolvere i momenti di stanca e per ravvivare la discussione. Come il fornire agli utenti collegamenti, risorse e addirittura antistress a tema».

Tutto il calcio, F5 per F5

Al gruppo Kataweb (e di conseguenza a Repubblica.it) hanno scoperto il fascino della diretta web alcuni anni fa grazie agli eventi sportivi, dal campionato di calcio alle notti di Luna Rossa (quelle in cui tutti gli italiani divennero velisti). Tutt´ora, nella redazione sportiva di Kataweb, oltre al normale aggiornamento di news e approfondimenti, i cronisti commentano in diretta quasi tutte le partite del campionato e delle coppe. Analizzando questi resoconti è evidente come lo strumento porti a utilizzare un linguaggio informale e una comunicazione poco istituzionale, qualunque sia la testata che la ospiti.

Nelle dirette di calcio, i redattori sportivi superano la semplice necessità di aggiornare il lettore sui gol e sulle azioni maggiormente rilevanti, e mettono da parte la scrittura bilanciata e senza fronzoli che riservano ad altre pagine del portale. I dati tecnici e le notizie ufficiali si fondono con un tripudio di punti esclamativi a sottolineare le azioni spettacolari e grassetti per urlare i gol. All´utente questo stile lascia il piacere di immaginare il webcronista battere furiosamente sui tasti, saltare dalla sedia, urlare e maledire quel terzino per aver sbagliato il più facile dei cross. Esattamente quello che farebbe a sua volta, se fosse davanti allo schermo. L´atteggiamento sembra premiato dai risultati, visto che le dirette, lanciate dall´home page del sito, riscuotono ottimi risultati come visitatori e pagine viste, attirando utenti anche dall´estero.

Nella redazione di Repubblica e del portale della fragola vengono realizzate dirette per seguire anche importanti avvenimenti di cronaca: cortei e manifestazioni politiche, appuntamenti istituzionali o complicate situazioni internazionali. In quel caso però il tono ritorna formale e asettico, poiché l´attrattiva è data dal tema e non dalla formula. Sugli eventi di spettacolo e costume le webcronache tornano a mostrare le caratteristiche che le rendono interessanti. È Anna Lupini, che si occupa di moda e televisione per Kataweb e che ha realizzato molte dirette su eventi tv, a confermarci come lo stesso giornalista approcci in due modi completamente diversi lo stesso evento a seconda se il commento avviene in diretta o in differita. La diretta web supera le mediazioni e la necessità di trovare la forma perfetta. Il webcronista non ha timore di mostrare il suo coinvolgimento emotivo, anzi, lo espone, rendendosi simile a chi lo sta leggendo. Si trasforma così in un capogruppo d´ascolto, che segue Sanremo o uno show di Celentano, come farebbe un qualunque telespettatore, ma allo stesso tempo ha la possibilità di procacciarsi retroscena e indiscrezioni.

Cronisti per casa

È facile constatare come le webcronache, rispetto a buona parte delle dirette abituali, non richiedano quasi mai la presenza del giornalista sul luogo dell´evento. Spesso chi commenta è solo telespettatore privilegiato, magari anche soltanto rispetto a chi lo segue via web, che non può trovarsi davanti ad un televisore in quel momento. Sarebbe però riduttivo considerare il pubblico delle webcronache semplicemente come chi sceglie Internet perché è impossibilitato a scegliere la tv. Ci sono casi in cui le due cose avvengono contemporaneamente: le webcronache possono diventare punto di riferimento per tutti coloro che vogliono avere un approccio meno tradizionale a un avvenimento, che desiderano un riassunto di qualcosa che vorrebbero seguire ma per il quale non sono disposti a sacrificare intere serate davanti allo schermo, che apprezzano resoconti meno paludati, magari critici o appassionati.

Così come ci sono centinaia di migliaia di italiani che seguono Sanremo o i Mondiali con il televisore acceso, ma accompagnato dall´audio delle trasmissioni radiofoniche della Gialappa´s band su RadioRai, ci sono sempre più persone che decidono di vivere alcuni programmi televisivi in maniera alternativa, seguendo contemporaneamente cronache dissacranti e ironiche sul web. Oltre alle già citate dirette di Kataweb, sono da segnalare alcune webcronache ferocemente dissacranti, come quelle del seguito Daveblog. A vantaggio di questa formula c´è la possibilità per i telespettatori di sfogarsi sul web nei confronti di programmi che hanno un alto indice di popolarità, ma non di gradimento. Un´esigenza talmente sentita che, qualora il blogger manchi l´appuntamento con la trash-cronaca (può succedere, essendo un sito personale e non professionale), i visitatori prendono possesso dei commenti e lì improvvisano cronache collettive, scavalcando e sostituendo il gestore.

Se da un lato questa pratica può diventare un riferimento per cui vuole seguire grandi eventi e spettacoli popolari in maniera alternativa, non sono da sottovalutare le potenzialità per chi si interessa di manifestazioni settoriali e di nicchia, legate soprattutto al mondo del web. Succede spesso in occasione dei raduni di blogger, ed è successo di recente anche a InEdita, salone genovese dedicato all´editoria, commentato in diretta tra gli altri da Booksblog. Tecnologie mobili e collegamenti senza fili sono i migliori alleati degli appuntamenti che meno richiamano l’attenzione dei media tradizionali, ma che possono trovare sponda in Rete.

L´importante, in tutti questi casi, sembra la capacità di lasciare da parte una maniera troppo formale e pulita di porgere l´informazione. Se bisogna dare al visitatore motivi per scegliere una webcronaca rispetto ad altri canali d´informazione, questi stanno nel tono, nella rapidità, nella scelta di temi e linguaggi che altrove non trovano cittadinanza. In cambio si ha a disposizione uno strumento che consente di comunicare in maniera semplice con i propri lettori, attirarli, fidelizzarli, renderli partecipi. Usando una buona dose di olio di gomito, e zero effetti speciali.

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