Gli indù che non potranno recarsi al più grande appuntamento religioso del mondo, presso Allahabad, nell’India del nord, potranno lavarsi i piedi nel Gange grazie a bagni virtuali su Internet.
La tecnologia, dunque, viene in aiuto di una tradizione vecchia di secoli, il “Maha Kumbh Mela”, nome del gigantesco pellegrinaggio indù sul Gange.
Circa 70 milioni di “sadhus” (uomini santi indù) e pellegrini sono attesi durante i 42 giorni di durata della manifestazione sacra, che è iniziata martedì scorso.
Ma anche altri milioni di persone potranno salvare la loro anima grazie al mouse del loro computer, una bacinella d’acqua e, naturalmente, la devozione.
Connettendosi al sito ufficiale del Kumbh Mela, i pellegrini virtuali potranno seguire le preghiere indù tradizionali, gli “shlokas”, cantare al momento del bagno purificatore e ricevere tutte le spiegazioni necessarie per purificarsi.
“Abbiamo voluto aiutare le persone che non potranno venire. Il pubblico comprende anche gli indiani che vivono all’estero ma che sono molto rispettosi delle tradizioni – spiega il responsabile tecnico del sito, Pankaj Jain – Evidentemente, fare da sé non è la stessa cosa che fare il bagno durante il Kumbh Mela sul posto. Ma penso che avrà quanto meno effetto”.
Il sito Internet precisa che “il miglior momento per fare il bagno è l’alba durante la quale i nove orifizi dovranno essere lavati accuratamente”.
“Immergetevi nell’acqua. Prendete un pòd’acqua nelle vostre mani e gettatela nelle quattro direzioni recitando le preghiere. Aspergete le spalle partendo dalla testa”.
“Il corpo è adesso puro ed è tempo di occuparsi dello spirito. Meditate, pregate e fatelo guardando il sole, rendete omaggio ai 360 milioni di dei (indù) per ottenere la loro benedizione”.
I tradizionalisti storceranno il naso riguardo al bagno virtuale, obbiettando che non ha lo stesso valore di un’immersione nelle acque del Gange. Ma per Vishnu Hari Dalmia, leader del Forum mondiale indù (Vishwa Hindu Parishad, VHP) il pellegrinaggio virtuale non è un problema; “Oggi non si prende più il carro trainato dai buoi, ci sono gli aerei, le navi o i treni. Per adattarci al nuovo millennio, sposiamo il computer alla religione”.
Saggezza orientale.