Lo spamming, l’immondizia che giornalmente ci intasa la casella di posta elettronica è, forse, uno dei tributi che dobbiamo pagare all’Internet gratuita. Molti organismi, governi, aziende cercano di eliminarlo dalla faccia della Rete, ma “lui” si ripresenta ogni volta ancora più forte.
Lo spamming, però, oltre che una scocciatura, rappresenta un costo, soprattutto per le aziende.
Secondo stime di Meta Group la percentuale di messaggi indesiderati in arrivo via posta elettronica è in costante aumento (tra il 2 e il 10% – dati aggiornati a maggio 2002) ed è previsto un aumento significativo (dal 10 al 20%) nei prossimi 5 anni.
Società di media grandezza possono arrivano a ricevere fino a 20.000 messaggi non graditi al giorno, con una perdita di tempo da non sottovalutare: si calcola infatti che un impiegato che, ad esempio, riceva solo 5 e-mail indesiderate al giorno e spenda 30 secondi per ogni messaggio, perda 15 ore annue di lavoro nella gestione della propria casella di posta.
Anche IBM ha fatto proprio questo problema e ha arricchito l’ultima versione del software Lotus Domino con nuove funzionalità anti-spamming, che hanno come obiettivo tutelare e difendere gli utenti da messaggi indesiderati.
Grazie all’integrazione di nuovi filtri server anti spamming integrati nella versione 6, Lotus Domino è ora in grado di supportare gli utenti nella gestione delle e-mail riducendo di conseguenza i costi di gestione.