La tecnologia di riconoscimento vocale ha visto la luce, come gran parte delle innovazioni nel campo dell’informatica, in casa Apple. Nello stesso modo in cui ha precorso i tempi, Cupertino ha perso per strada anche questa, lasciando entusiasti proseliti a bocca asciutta. Nel frattempo il mondo Wintel ha visto lo sviluppo di prodotti e soluzioni alternative.
Delle due più diffuse, quella di IBM, ViaVoice, è da molti ritenuta la più valida. Nello stesso spirito con cui sta assestando altri colpi a Microsoft, come quello di superarla nella Java Virtual Machine proprio nell’ambiente proprietario di Windows, dove l’azienda di Gates dovrà probabilmente rifare tutto per fronteggiare la crisi nata dalla causa intentata da SUN, oggi Big Blue decide di guardare ad altri sistemi operativi per fornire la sua soluzione per il riconoscimento vocale.
E, mentre Apple torna a promettere lo sviluppo di un potente sistema di interazione vocale con il sistema e incarica dell’operazione General Magic (già nota per altre straordinarie quanto inefficaci ricerche nel campo dell’interfaccia uomo-macchina), IBM sta già lavorando. Ha messo in piedi un team per il porting della tecnologia Via Voice nella piattaforma Macintosh, dopo avere annunciato imminenti versioni per Linux Red Hat e Caldera (di cui esistono anche versioni per PowerMac).
Il lavoro sembra essere in fase avanzata, visto che ne si delineano già le politiche commerciali, come il prezzo, stabilito per gli USA in 49.95 dollari, circa 85 mila lire, per la versione domestica.
Fonte: Ennio Martignago [email protected]