Il primo è quello dei servizi finanziari, che vantano un’organizzazione digitale interna consolidata da anni. Le società finanziarie hanno ormai cambiato in modo drastico le regole del business tra i brokers stessi e ogni istituto di credito ha sviluppato una buona offerta di servizi on line, ma è necessario investire ancora per ottimizzarli.
Un altro settore di sviluppo è l’entertainment, nonostante la bufera Napster. BusinessWeek indica anche l’e-learning come settore di grande interesse per il mercato della formazione, che ha da sempre sviluppato modalità di insegnamento a distanza (dalla corrispondenza alla televisione) e oggi deve puntare con decisione sulla teledidattica via Internet, particolarmente promettente per corsi professionali, specializzazioni, brevi moduli formativi.
Non mancano ovviamente i viaggi on line e il b2b tra i settori indicati tra i più promettenti e anche il settore della salute pubblica potrebbe essere una strada di business on line secondo la nota rivista americana, sia per le informazioni sia per i consulti. Vedremo se ciò avverrà negli Stati Uniti, il sistema sanitario italiano non sembra, invece, prestarsi a questa applicazione della Rete, se non a livello di comunicazione con il cittadino.