I nove stati americani che non hanno sottoscritto l’accordo amichevole, i mastini che abbaiavano contro Microsoft, adesso vogliono mordere.
Respinto l’accordo, hanno chiesto sanzioni più severe contro l’azienda di Redmond secondo la stampa americana, anche se non è arrivata conferma dagli Stati interessati.
Dunque, rimasti in lizza contro il colosso americano nella causa antitrust, dovranno comunicare al giudice le loro richieste di sanzioni contro Microsoft.
Intanto l’accordo sottoscritto dal governo, da altri nove stati e da Microsoft sarà oggetto di un’audizione al congresso mercoledì.
Veniamo alle richieste dei “mastini” al giudice: imporre a Microsoft di distribuire una versione “ridotta” e semplificata del suo sistema operativo Windows, senza browser, software di messaggeria istantanea (MSN Messengers) e per leggere i file multimediali (MediaPlayer). Almeno così riporta USA Today.
Secondo il New York Times, invece, gli stati non avrebbero intenzione di chiedere al giudice di imporre restrizioni ai software che Microsoft può integrare nella versione completa di Windows, né che obblighi l’azienda a fornire sotto licenza i suoi codici sorgenti agli editori di software.
Una versione tutto sommato confermata anche dall’altro giornale che parla di accesso ai codici sorgenti più libero rispetto a quanto inserito nell’accordo, per far sì che le applicazioni concorrenti funzionino meglio sotto Windows.