Il gestore giapponese NTT DoCoMo dovrà spendere 400 miliardi di lire per la prevenzione dello spam. Quando nacque I-Mode nel 1999, nessuno si pose il problema della fastidiosa pubblicità che avrebbe potuto essere inviata assegnando ad ogni utente una mail con username numerico. Ora che gli utenti sono decine di milioni, qualsiasi persona può inviare messaggi pubblicitari facilmente e velocemente: gli username sono numerici del tipo [email protected] ed esistono programmi che generano numeri casuali ad hoc. La maggior parte dei messaggi pubblicitari sono inviati da siti di appuntamenti, amicizie e chat. Secondo uno studio, il 77% degli utenti I-Mode ricevono spam da questi siti. Gli utenti pagano circa due yen per ricevere le mail, quindi sostengono un costo non voluto che alla lunga diventa un peso. DoCoMo, preoccupata delle circa 10.000 lamentele ricevute per lo spam, ha lanciato una campagna informativa che consiglia gli utenti di modificare lo username aggiungendo lettere, in modo che sia difficile essere bersaglio dei programmi automatici di invio spam. Per chi usa l’indirizzo I-Mode da qualche mese, cambiarlo è un problema. DoCoMo offrirà, a partire da agosto, traffico gratuito per circa 120 yen al mese: teoricamente, è il costo sostenuto dagli utenti per scaricare le mail di spam. Ma il gestore giapponese smentisce che l’offerta sia per contrastare il fenomeno dello spam: “Non abbiamo intenzione di rendere gratuita la ricezione delle mail, abbiamo previsto l’offerta per il momento di crisi dell’economia giapponese”. Il portavoce ha poi aggiunto: “Abbiamo già identificato i siti da cui proviene lo spam: presto adiremo le vie legali”.

06 Luglio 2001
I-Mode: è allarme spam!
Il gestore giapponese NTT DoCoMo dovrà spendere 400 miliardi di lire per la prevenzione dello spam.