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I Metallica identificano 300 mila utenti Napster che piratano i loro pezzi

09 Maggio 2000

I Metallica identificano 300 mila utenti Napster che piratano i loro pezzi

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I Metallica, che nelle settimane passate hanno denunciato Napster per violazione di copyright, avrebbero identificato oltre 300 mila utenti che hanno condiviso on line illecitamente le canzoni della band. Con …

I Metallica, che nelle settimane passate hanno denunciato Napster per violazione di copyright, avrebbero identificato oltre 300 mila utenti che hanno condiviso on line illecitamente le canzoni della band. Con la documentazione di questi dati il gruppo heavy metal chiede a Napster di impedire l’uso del sistema a tutte le persone che sono state individuate.

La comunità Napster definisce i Metallica una band giurassica che non ha capito nulla del futuro della musica on line. I responsabili di Napster affermano che non potranno eliminare contenuti musicali, ma hanno accettato di allontanare coloro che fossero identificati con certezza come violatori del copyright.

La notizia scuote ovviamente la comunità della musica in rete. Secondo il portavoce dei Metallica questa è la dimostrazione di come gli artisti possano difendersi dai danni provocati da questo genere di software. Questa azione può essere in grado di dissuadere gli utenti dall’utilizzarlo. La maggior parte degli utenti pensava, infatti, di operare anonimamente.

Napster, come i software analoghi, ha permesso agli utenti di aprire migliaia di file mp3 e condividerli con gli altri fan on-line. Le persone possono rimanere in effetti anonime, ma il sistema trasmette informazioni sufficienti per identificare indirizzi ip e utenti.

I Metallica hanno ingaggiato una società di consulenza che monitorasse Napster nella settimana e ciò ha prodotto questa montagna di nominativi “incriminati”. I responsabili del sito che permette di scaricare musica digitale hanno affermato di non essere in grado di eliminare le copie illegali dei brani della band, né di limitare la libertà d’azione degli utenti, a meno che i Metallica non riescano a dimostrare l’avvenuta violazione.

Violazione che corrisponde a quello che in fondo è sempre stato fatto: scambiarsi i CD tra amici e registrare i brani: chiaramente la rete allarga “la cerchia di amici”, ma non si tratta di pirateria effettiva finalizzata al lucro.

Napster è ancora uno di quei pochi progetti del web che sono nati come l’Internet dei primi tempi, quando il business guardava ancora la rete con incertezza e massimo spazio di azione rimaneva alle idee, alla creatività e agli utenti. Napster nasce da un gruppo di studenti che unendo competenze informatiche a passioni e tempo libero ha partorito un’idea geniale.

E l’idea geniale ha richiamato una quantità enorme di utenti che hanno dato luogo a una comunità enorme. Ciò indica lucidamente la strada da percorrere a un settore commerciale che paradossalmente non ha ancora aperto le porte al web: l’industria discografica. Un settore che appare sempre più spaventato e anacronistico, orientato solo a innalzare muri piuttosto che individuare soluzioni adeguate, rispettose dei diritti degli artisti senza ignorare l’evoluzione tecnologica.

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