L’FBI, dopo i recenti attacchi su Internet a colpi di virus, “sale in cattedra” e da corpo di polizia si trasforma in educatore degli utenti Internet.
L’operazione, realizzata congiuntamente dall’FBI, il dipartimento americano della giustizia (DoJ) con l’istituto SANS, mira a incitare gli utilizzatori di Internet a prendere sul serio la loro sicurezza sulla Rete, identificando le possibili minacce che pesano su di loro e modificando le loro abitudini di utilizzo per prevenire spiacevoli inconvenienti.
L’FBI ha stilato una sorta di decalogo, indicando le dieci principali minacce (http://www.sans.org/topten.htm).
Gli errori da non commettere? Aprire un file allegato a un messaggio senza averne verificato la provenienza e il contenuto; non installare strumenti informatici di sicurezza, come i patch, per Microsoft Office, Outlook o Explorer, i più vulnerabili; utilizzare screensaver o giochi provenienti da una fonte sconosciuta.
“Piccole cose” che possono fare la differenza nell’espandersi delle epidemie informatiche, come è successo con il virus “I Love You” che, lo ricordiamo, ha provocato perdite stimante in più di 6,7 miliardi di dollari per il governo americano.