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I furti d’identità sono più numerosi nel mondo fisico che online?

21 Febbraio 2005

I furti d’identità sono più numerosi nel mondo fisico che online?

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Secondo uno studio americano, il numero dei reati commessi a partire da una usurpazione d'identità elettronica è otto volte più basso rispetto a quello dei reati originati dal furto di dati fisici (carte di identità, carte di credito ecc.)

Se i reati commessi tramite furti d’identità virtuale sono sempre molto pubblicizzati, soprattutto per l’eco mediatico che provocano, il loro numero, e soprattutto gli importi coinvolti, resta ben inferiore rispetto alle truffe realizzate a partire dal furto o dallo smarrimento di documenti fisici.

Secondo lo studio del Better Business Bureau (BBB) e della società Javelin & Research, dedicato alle frodi commesse sulla base di un furto d’identità, le vittime di truffe online hanno subito perdite per 551 dollari in media nel 2004, contro i 4.543 dollari per le frodi commesse nel “mondo reale”. I furti elettronici causati da un furto d’identità rappresentano meno del 12% dei reati (costituiti, per meno dalla metà, da strategie di phishing), mentre la perdita di carte di identità, portafogli, agende, carte di credito ecc. funge, in più del 30% dei casi, da presupposto per la realizzazione di frodi offline.

Lo studio rivela inoltre che, nella metà dei casi, i ladri sono persone relativamente conosciute dalle vittime: amici, collaboratori domestici, vicini di casa, genitori… Inoltre, gli autori di furti online (in particolare, tramite accesso non autorizzato a conti bancari) sono più rapidamente identificati rispetto ai colpevoli di frodi fisiche. Infine, la consultazione quotidiana di un conto online permette di individuare prima eventuali anomalie, senza dover attendere l’estratto conto mensile. L’impiego esclusivo della Rete nella gestione dei conti bancari, poi, riduce la produzione di documenti fisici confidenziali suscettibili di smarrirsi, finendo nelle mani di malintenzionati.

In conclusione, secondo questo studio, il mondo virtuale sarebbe, almeno per il momento, meno pericoloso del mondo fisico.

“I problemi di frode online sono attualmente minori, meno costosi e non così diffusi come si potrebbe pensare”, ritengono gli autori della relazione, anche se va sottolineato che i risultati dello studio si basano su un sondaggio telefonico effettuato presso 4.000 consumatori e sponsorizzato da CheckFree, Visa e Wells Fargo & Company.

L'autore

  • Annarita Gili
    Annarita Gili è avvocato civilista. Dal 1995 si dedica allo studio e all’attività professionale relativamente a tutti i settori del Diritto Civile, tra cui il Diritto dell’Informatica, di Internet e delle Nuove tecnologie.

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