Se Yahoo! viene accusato di collaborazionismo con le autorità cinesi, queste ultime hanno deciso di bloccare Google.
Un’associazione di difesa della libertà di stampa ha protestato per il blocco del motore di ricerca da parte cinese.
“Il governo cinese blocca regolarmente l’accesso a diversi siti Internet – dice il Comitato di protezione dei giornalisti, con sede a New York, in una lettera aperta inviata alle autorità cinesi – soprattutto organi di stampa stranieri o gruppi di difesa dei diritti umani, ma è la prima volta che viene bloccato un motore di ricerca”.
Nella lettera, il Comitato chiede alle autorità cinesi di mettere fine a questa “censura” e di “rispettare il diritto alla libertà di espressione garantita dalla Costituzione cinese come dalla convenzione internazionale sui diritti civili e politici che la Cina ha firmato”.
Google, uno dei motori di ricerca più conosciuti attualmente e che possiede una versione cinese molto popolare, ha dichiarato di essere già in contatto con le autorità cinesi per tentare di trovare una soluzione al problema.
“i nostri utilizzatori ci hanno fatto sapere che eravamo bloccati – ha dichiarato un portavoce di Google – Lavoriamo con le autorità cinesi per tentare di ristabilire il servizio”.
La restrizione imposta sul contenuto di Internet è stata rinforzata in previsione di un congresso cruciale per il Partito comunista cinese, che dovrà svolgersi in novembre per designare i nuovi dirigenti.