“Saremo approvigionati di immagini e di sequenze di suoni che si manifestano a un piccolo gesto, quasi un segno, e poi subito ci lasciano”. All’inizio del secolo Paul Valéry immaginava il futuro attraverso questa frase straordinariamente profetica. Il poeta e scrittore pensava forse al connubio tra tecnologia, arte e comunicazione, ma non poteva immaginare che quelle parole diventassero la pagina iniziale di un sito web. Oggi, invece, sono le prime che si leggono all’indirizzo Holdenlab.it, il portale della narrazione, creato dalla Scuola Holden di Torino. Un sito che realizza ciò che Valéry, nel suo genio premonitore, aveva intuito.
Luogo, come lo definiscono gli ideatori, di esplorazioni imprevedibili; un modo per trovare la rotta nel mare delle narrazioni, Holdenlab vuole essere un punto di riferimento per tutto ciò che gravita attorno al raccontare. Un nuovo modo di trasmettere l’esperienza didattica della Holden utilizzando l’interattività con tante proposte per favorire la narrazione. Lo spazio del comitato di Lettura, ad esempio, costituisce un’opportunità unica per i tanti appassionati che, spesso, non possono sottoporre i propri lavori a degli esperti; mentre con il mercato della creatività si potranno collegare e sviluppare idee e progetti.
Cuore di Holdenlab.it è il “lab”, diviso in tre aree generali che costituiscono l’ingresso alle proposte Holden.
La prima è un arcipelago di voci, ascolti e materiali vari sul raccontare storie. Qui l’aspirante narratore può arricchire gratuitamente il proprio bagaglio di conoscenze culturali scegliendo approcci diversi. Se approda su isole incontra una serie di argomenti sviluppati come ipertesti, ricchissimi di link interni. In questa fase sono presenti tre interventi: i primi due, che prendono spunto da alcune lezioni di Alberto Papuzzi e da una relazione di Mauro Covacich, indagano sul rapporto tra giornalismo e letteratura; la terza isola riguarda invece l’autobiografia come genere letterario. Scorrendo il testo di Quando i giornali iniziano a raccontare storie. Dall’interpretative reporting degli anni’30, al New Journalism degli anni ’60 al giornalismo italiano degli anni ’90, si scopre, ad esempio, che il termine ‘ascensore’, utilizzato da Paolo Mieli (del quale si può leggere un’ampia scheda biografica), si riferisce a un preciso tipo di informazione connotata dalla mescolanza di cultura alta e bassa, ricca di lessico televisivo. Proseguendo con i link, il navigatore può arrivare alle Illusioni Perdute di Balzac, a Truman Capote, o a Calvino giornalista.
Se sceglie le boe il lettore viene guidato da alcune parole-chiave, come lentezza, attraverso il cinema, la musica e la letteratura: dalla ‘Lentezza della lucèalla ‘Lentezza in Zidane’, alla lentezza della morte in Bresson. Se si preferisce approfondire il discorso su alcune singole opere, la sezione è ancore, e se si vuole una bibliografia sulla narrazione, si deve cercare in bussole. Andando invece al largo, s’incontrano le vite e le parole degli autori, o il racconto dei loro esordi e dei loro rituali di scrittura.
Immersioni, vale a dire esplorazioni guidate nelle tecniche e negli strumenti della narrazione, è la seconda area generale. Presenta i corsi on-line della Holden, a pagamento. È divisa in quattro parti dedicate rispettivamente ai corsi di scrittura e di sceneggiatura, all’editing on line e al comitato di lettura. In quest’ultima si riceve il parere di un esperto su romanzi o racconti lunghi che tutti possono inviare.
La terza area generale è un porto di mare attrezzato per la sosta. A questa sezione si accede con un codice di accesso personalizzato e gratuito. È la sezione più interessante per chi, alle prime armi, è alla ricerca di occasioni, contatti, o spunti artistici. In professione creativo ci si confronta con i lupi di mare: scrittori, registi, pittori o musicisti che sono riusciti a realizzare un percorso artistico. In mercato della creatività si scambiano progetti e proposte, e in calendario si trovano alcuni eventi culturali selezionati. Premi letterari è un invito alla scrittura: le tue storie non affidarle alla bottiglia, spediscile a loro, è il messaggio che si legge cliccando sulla sezione, mentre un analogo invito a scrivere è collegato alla rivista di inediti Maltese narrazioni. C’è poi ancora una rassegna stampa, una raccolta di abstract di articoli interessanti letti su riviste selezionate.
Iscrivendosi alla newsletter è possibile ricevere il giornale del sito, in cui sono riportati molti dei testi che periodicamente saranno presentati on-line. Holdenlab, infine, può anche essere divertimento puro grazie a Holdenpark, la più spericolata attrazione del web con le sue aree aperte: una bacheca per gli annunci e gli scambi, ma come scrive, per le peggiori assurdità lette in ogni luogo, i murales delle citazioni, e poi ancora il cineforum, i tre libri da non perdere e l’arena dove tre audaci gladiatori della penna si sfideranno all’ultima parola.