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Guerra su Internet tra FBI e Al Qaeda: il gatto con il topo

05 Dicembre 2002

Guerra su Internet tra FBI e Al Qaeda: il gatto con il topo

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Vi ricordate la passata pubblicità delle rubinetterie Zucchetti? Bene. Immaginate la rete di Al Qaeda nella parte dei rubinetti che sputano acqua e l’FBI nella parte dell’idraulico.Questa è la migliore …

Vi ricordate la passata pubblicità delle rubinetterie Zucchetti? Bene. Immaginate la rete di Al Qaeda nella parte dei rubinetti che sputano acqua e l’FBI nella parte dell’idraulico.
Questa è la migliore visione per spiegare la rincorsa che i federali stanno facendo su Internet ai siti della rete terroristica islamista.

All’inizio era drasat.com, il sito del Centro di studi e di ricerca islamica, la voce ufficiale di Al Qaeda secondo l’Fbi e i servizi americani.
Durante la guerra in Afganistan, questo sito registrato a Singapore viene fatto chiudere dagli Stati Uniti, perché ritenuto il mezzo utilizzato per far circolare messaggi criptati.

Riappare subito dopo su server in Malesia e nel Texas, prima di essere nuovamente bloccato su richiesta americana.
Da allora c’è un fiorire di siti islamisti (la cui credibilità è sovente messa in dubbio): alneda.com, azzam.com, jehadonline, islammemo, che riportano informazioni, comunicati, analisi e registrazioni audio attribuite ad Al Qaeda.

Gli ultimi due hanno, ultimamente, attirato l’attenzione, perché hanno pubblicato un comunicato attribuito alla rete terroristica di Bin Laden nel quale si rivendica il doppio attentato a Mombasa.

Il doppio attentato, che ha colpito un hotel e ucciso 13 persone e un doppio lancio di missili che hanno mancato di poco un aereo di linea, viene attribuito al sostenitori della rete terroristica di Al Qaeda.

Lo stesso giorno su jehadonline, compare un lungo documento attribuito a drasat.com che ricorda gli attacchi delle ultime settimane realizzati dai “mujahidin” contro le forze americane in Afganistan.

La France Presse, in una nota di agenzia, avanza un dubbio corroborato dalle parole di uno specialista di Al Qaeda. Secondo lui esistono dubbi sulla veridicità del primo comunicato che rivendica gli attentati in Kenya.
“Al Qaeda – spiega l’esperto – non ha mai rivendicato direttamente, nel passato, le operazioni realizzate dai suoi partigiani, ma si contentava di felicitarli e benedirli”.

Anche se, ammette, potrebbe trattarsi di un’autorizzazione data ai responsabili per rivendicare le gesta omicide.

Il documento, poi, fa un dettagliato elenco degli attentati realizzati da Al Qaeda in questi ultimi anni e promette altre “operazioni” contro “ebrei e cristiani”.
“Che il comunicato sia opera di Al Qaeda o dei suoi sostenitori – dichiara l’esperto – il suo impatto sulle masse arabe sarà molto grande. Gli americani sono obbligati a prenderlo sul serio e non corrono il rischio di ignorarlo”.

Termina l’esperto dicendo che l’FBI si è resa conto che la rete terroristica islamista ha competenze tecniche e informatiche molto più sofisticate di quello che si credeva e che la rete potrebbe utilizzare Internet per scoprire le debolezza delle infrastrutture americane per utilizzarle come modo per continuare gli attentati.

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