La guerra delle console (PS2, Xbox e Gamecube) cambia campo di battaglia. Dopo gli annunci sulle meraviglie contenute nelle rispettive scatole e la gara a chi ha i giochi più accattivanti, si è passati alle battaglie di prezzi.
Entrando in un grande magazzino di elettronica di consumo vi troverete davanti le tre console. Subito, vi colpirà il prezzo: la Xbox, ad esempio, nel giro di pochissimo è scesa dai 480 euro del lancio ai 299 euro. Lo stesso prezzo della PS2, la console della Sony e detentrice del record di vendite. A meno, il Gamecube della Nintendo.
Prezzi che scendono e, tuttavia essendo europei, consumatori sfortunati.
Infatti, dopo questa prima riduzione di prezzo, Microsoft ha ancora abbassato ulteriormente il costo.
Seguendo a ruota i movimenti di prezzo della PS2 (venduta a 199 dollari negli Stati Uniti), anche l’azienda americana ha deciso di scendere ulteriormente, fino a 199 dollari.
Ma solo per il mercato americano e giapponese.
Una soluzione forzata per non perdere posizioni nei confronti delle rivali giapponesi.
Infatti, malgrado la PS2 (uscita molto prima della Xbox) sia da considerarsi vetusta nei confronti della console americana, continua ad attirare molti consumatori.
E così, Gamecube (che a sua volta segue i prezzi della Xbox) viene venduta a 199 euro, ben 100 euro di meno delle concorrenti.
Ma, nel caso di Microsoft, i guai non finiscono qui.
Già per il lancio della Xbox si era detto che la console era venduta sotto costo e che l’azienda contava di rifarsi sulle vendite dei giochi.
Sembra, però, che alcuni pirati siano riusciti a copiare i DVD dei giochi della Xbox e che sulla rete siano disponibili file con l’elenco dei contenuti.
Se questo mercato illegale si espandesse in Europa e Stati Uniti, sarebbe una debacle finanziaria per Microsoft.
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