La guerra contro l’Iraq ha aperto un fronte di spaccatura tra Europa e Stati Uniti, con gli ultimi decisi ad attaccare da soli anche senza l’avvallo dell’ONU.
Una spaccatura che ha creato grosse frizioni tra americani e francesi, soprattutto dopo la vergognosa campagna di stampa dei “giornali spazzatura” americani contro la posizione francese alle Nazioni Unite.
Una contrapposizione che, dai tavoli del consiglio di sicurezza ONU si è spostato sulle tavole da pranzo delle famiglie americane, spingendo alcuni “patrioti” a stelle e strisce a boicottare i prodotti francesi, soprattutto formaggi e vini.
E pensare che, senza l’aiuto francese, oggi gli americani sarebbero ancora una colonia inglese e non avrebbero la statua della libertà a vegliare sul porto di New York.
Così, un editore francese di Grenoble che pubblica libri sulla montagna e guide topografiche ha chiesto attraverso Internet, a nove tra i più grandi fabbricanti americani di materiale da montagna, di prendere posizione a favore o contro la politica del presidente Bush in Iraq. Questo per permettere ai lettori un eventuale boicottaggio di questi marchi.
“Io non sono favorevole agli appelli al boicottaggio indifferenziato dei prodotti americani – spiega Volodia Shahshahani, l’editore di Grenoble alla AFP – perché ci sono numerosi americani contro la guerra. L’obiettivo di questa iniziativa è di obbligare le aziende americane di prodotti da montagna a mettere le carte in tavola, cosa che ci permetterà di agire di conseguenza. Da parte mia, boicotterò le aziende che sostengono la guerra, ma ognuno potrà acquistare con coscienza di causa”.
I marchi interpellati sono Patagonia, The North Face, Black Diamond, Columbia, Trakker, Marmott, Scott, Burton e Merrel.
Le loro risposte verranno pubblicate sul sito volopress.fr.
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