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Guadagnare al cinema: il caso American Psycho

14 Aprile 2000

Guadagnare al cinema: il caso American Psycho

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Proibito negli Usa ai minori di 17 anni, la casa produttrice e distributrice del film, sta ingaggiando una serie di mosse di marketing innovative, che si avvalgono di Internet come strumento promozionale. Stock option anche agli spettatori

Il film American Psycho, tratto dal celebre romanzo di Bret Easton Ellis, uscirà in 1200 cinema americani il prossimo 14 Aprile 2000. Questa pellicola è stata oggetto di parecchie attenzioni, fin dai tempi del casting. Infatti, per il ruolo del protagonista (un affascinante manager yuppie della City che di notte si trasforma in un efferato serial killer) era stato contattato addirittura Leonardo di Caprio, reduce dal successo mondiale di Titanic. Ma sullo schermo vedremo invece Christian Bale, contornato da una serie di attori resi celebri da ruoli quanto meno inquietanti: Willem Defoe, Jared Leto, Chloe Sevigny e Reese Witherspoone.

La presentazione ufficiale all’ultimo Sundance Film Festival di questo film di Mary Harron ha diviso il pubblico tra sostenitori e denigratori, mentre ha unito la critica che ha stroncato il film, reo di alcuni peccati capitali, almeno negli USA: l’essere eccessivamente violento, contenere scene di sesso, uso di droga e linguaggio blasfemo. Da ciò è derivato il divieto in America ai minori di 17 anni, il temuto NC-17, temuto perché equivale ad un quasi sicuro insuccesso al botteghino. A nulla è valso tagliare alcuni secondi della scena più spinta del film, un menage à trois davanti ad uno specchio.

È proprio per fronteggiare le previsioni più pessimistiche che la. Lions Gate Films Inc, casa canadese produttrice e distributrice del film, sta ingaggiando una serie di mosse di marketing innovative, che si avvalgono di Internet come strumento promozionale.

Innanzi tutto, dal sito ufficiale del film è possibile iscriversi alla “mailing list di Patrick Bateman” (il killer seriale del film) il quale provvede ad inviare email agli iscritti: finora solo interviste e trailer sul film, ma promette di far vedere anche la scena incriminata senza censure. Gli email sono spediti giornalmente, fino all’uscita ufficiale nelle sale.

Ma la recente mania della borsa virtuale ha investito anche il cinema, e questo film ne rappresenta un primo esempio innovativo. Cinquemila persone avranno infatti la possibilità di acquistare online altrettanti pacchetti di azioni del film: infatti è la Lions Gate a mettere in palio pacchetti azionari del valore du un milione di dollari virtuali, nel senso che i cyber-acquirenti pagheranno in “Hollywood Dollars”, un specie di valuta da Monopoli reperibile al sito Hollywood Stock Exchange.

Nel caso in cui il film incassasse più di 20 milioni di dollari (circa 40 miliardi di lire) nelle prime quattro settimane, ogni proprietario delle quote virtuali riceverà 20 mila dollari reali. In altre parole, investendo in dollari fasulli, i navigatori ne potranno guadagnare di veri. “È guerrilla marketing allo stato puro” commenta il vice presidente della Lions, Mark Urman.

Considerato che il film si avvia ad essere un insuccesso al box office, l’offerta non sembra particolarmente vantaggiosa: se però riuscirà ad attirare un numero sufficiente di navigatori, tale pratica di marketing potrebbe conoscere sviluppi inaspettati presso il popolo dei cinefili e/o investitori virtuali.

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