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Grazie all’uso di ideogrammi, boom di indirizzi Internet in Asia

14 Novembre 2000

Grazie all’uso di ideogrammi, boom di indirizzi Internet in Asia

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Dopo il debutto avvenuto in settimana dei nuovi nomi di dominio in caratteri cinesi, giapponesi e coreani è partita la corsa ad accaparrarsi i nomi potenzialmente commercializzabili. I webmaster d’oriente, …

Dopo il debutto avvenuto in settimana dei nuovi nomi di dominio in caratteri cinesi, giapponesi e coreani è partita la corsa ad accaparrarsi i nomi potenzialmente commercializzabili.

I webmaster d’oriente, dunque, possono iniziare a depositare i nomi di dominio sotto forma di ideogrammi.
Questa nuova possibilità (ne avevamo già parlato in questa rubrica) è stata accolta con grande interesse, tanto che sono già stati depositati 16 mila nuovi nomi nella sola giornata di venerdì scorso, presso Registrars.com, una delle società incaricate di rilasciare nomi di dominio.

“Registriamo i nomi il più rapidamente possibile – ha spiegato Paul Um, direttore generale di Registrars.com – aggiungendo che sono i nomi generici (automobile, commercio, ecc.) ad essere stati più utilizzati.

Nella Cina continentale, dove la registrazione degli indirizzi in ideogrammi era iniziata da martedì, gli utenti Internet si sono lanciati in massa.
Secondo l’agenzia Nuova Cina, sono state registrate 450 mila domande in meno di due giorni.

Si pensa che questa ondata di richieste non si arresterà subito.
In effetti, le lingue orientali rappresentano un potenziale commerciale enorme con la “democratizzazione” della Rete nei paesi asiatici.

Fino ad oggi, infatti, solo gli indirizzi in caratteri latini erano accessibili su Internet, cosa che poneva non pochi problemi di comprensione per l’insieme dei paesi che utilizzano altri caratteri.

Questo, comunque, è solo un primo passo verso la vera internazionalizzazione del Web.
L’ICANN, infatti, pensa già a come rendere possibile la realizzazione di indirizzi in alfabeto cirillico e arabo.

Invece, per le lingue che usano accenti (come l’italiano o il francese) ancora non è previsto nulla, essendo lingue considerate minoritarie nell’universo Internet.

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